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"Prima gli sfruttati": uno striscione di Zerocalcare apre la manifestazione nazionale USB di sabato 16 contro le disuguaglianze sociali

Nazionale -

Sarà uno striscione disegnato da Zerocalcare per l’Unione Sindacale di Base con la scritta “Prima gli sfruttati” ad aprire sabato 16 giugno a Roma la grande manifestazione nazionale indetta da USB contro le disuguaglianze sociali.


Il corteo muoverà alle 14 da piazza della Repubblica e terminerà a piazza San Giovanni, dove ci saranno gli interventi della Federazione del Sociale USB, di ASIA, di una precaria, delle Brigate di Solidarietà Attiva, dei disoccupati della CGT di Lione. Chiuderà la prima parte Aboubakar Soumahoro, nel nome di Soumaila Sacko, il sindacalista USB assassinato il 2 giugno a San Ferdinando con un colpo di fucile alla testa. A seguire inizierà una grande assemblea nella quale prenderanno la parola i tanti movimenti, associazioni, partiti e centri sociali che hanno aderito alla giornata di lotta. È annunciato l’arrivo di decine di pullman da tutta Italia.


Ad aprire il corteo sarà proprio una delegazione dei braccianti della piana di Gioia Tauro, compagni di lavoro e di lotta di Soumaila, e dei lavoratori delle campagne del Foggiano.


I contenuti della giornata sono stati illustrati questa mattina a Roma da Paolo Leonardi, dell’esecutivo nazionale USB; Guido Lutrario, della federazione del Sociale USB; Aboubakar Soumahoro, coordinamento lavoratori agricoli USB.
“L’Italia è la nazione dell’Occidente con il più alto livello di disuguaglianza sociale – ha detto Lutrario – Nel contratto di governo dettato dai mercati non si parla di casa, mentre sono spariti i 17 mld per il reddito di cittadinanza. Rimaniamo un paese in cui milioni di lavoratori non sono più tutelati dalla contrattazione collettiva e nel quale il sindacato concertativo si limita a una funzione di controllo sociale. Lo slogan di Salvini “prima gli italiani” non ha senso perché cozza con la condizione reale dell’Italia, come dimostrano i tragici fatti di San Ferdinando”.


“Abbiamo scritto da tempo ai ministri Di Maio e Toninelli chiedendo incontri ufficiali – ha sottolineato Leonardi – ma al di là delle pubbliche rassicurazioni televisive non abbiamo ricevuto alcuna convocazione. Su questo governo il nostro giudizio, soprattutto sulla base delle quotidiane esternazioni del ministro dell’Interno, per il momento non può essere che molto duro”.


“La manifestazione – ha aggiunto Soumahoro – darà voce ai milioni di vittime delle politiche di austerità. Sfileranno insieme braccianti e riders, accomunati da paghe orarie di 3 euro, quando non sono 2,5. Ricomporremo il blocco di lavoratori, precari, disoccupati, studenti e sabato daremo vita a una manifestazione ricca e combattiva. È la stessa lotta allo sfruttamento che a San Ferdinando portava avanti Soumaila Sacko. Al ministro Salvini ripeto: la pacchia è finita per lui, che finora ha vissuto in un mondo virtuale tutto social e smartphone. Si accorgerà di cosa significhi la realtà dei lavoratori schiacciati dalla Bossi-Fini e ghettizzati dalla Minniti-Orlando. Noi respingiamo il contratto di questa maggioranza che ha in sé tutti i sintomi dell’apartheid”.


Alla manifestazione di sabato ha aderito tra i primi Potere al Popolo, che con Viola Carofalo ha voluto portare il suo contributo: “Non potevamo non aderire, perché la manifestazione di USB rimette al centro gli sfruttati, proprio mentre si parla di flat tax invece che di reddito e nulla si dice di sicurezza sul lavoro. Rifiutiamo la logica dei poveri l’uno contro l’altro. Andiamo verso un periodo complicato, ma al governo devono sapere che sarà un periodo complicato anche per loro”.

Unione Sindacale di Base

 

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