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Argomento:

Perché il Ministero della Giustizia ha paura di USB?

Mancata convocazione della USB

Roma -

Il 10 aprile 2018 è stata scritta una brutta pagina per la democrazia al Ministero della Giustizia, per impedire la partecipazione dei delegati nazionali della USB alla odierna riunione hanno prima cambiato la sala e poi è stato chiesto l’intervento della polizia penitenziaria.

Tutto ciò lascia esterrefatti perché mai, neanche nei momenti più bui, tale comportamento si era visto e, cosa peggiore, avallato dall’amministrazione. Impedire ad un’organizzazione sindacale, rappresentativa in quanto legittimata dal consenso dei lavoratori, di partecipare ad una riunione solo perché non ha sottoscritto un pessimo CCNL è inaccettabile sul piano della democrazia, del confronto e nuoce agli interessi dei lavoratori.

È tanto più inaccettabile proprio perché la corte costituzionale, su tale materia, si è pronunciata con sentenza n. 231/2013 dichiarando incostituzionale la norma pattizia che esclude dai tavoli delle trattative l’organizzazione sindacale rappresentativa solo perché non ha condiviso il contratto nazionale di categoria. Nel 2013 fu la FIOM CGIL a promuovere il ricorso che ha portato la corte costituzionale a pronunciarsi in tal senso, proprio perché esclusa dal tavolo di secondo livello alla FIAT in quanto non firmataria di CCNL.

L’amministrazione sebbene diffidata dai legali della USB a procedere nella trattativa escludendola dal tavolo della riunione e sebbene a conoscenza della sentenza in questione ha ritenuto di sostenere l’arroganza dei sindacati firmatari. Evidentemente il concetto di democrazia tanto invocato, anche, da alcune OO.SS. firmatarie è a fasi alterne a secondo delle becere convenienze.

In ogni caso costoro piuttosto che occuparsi dei tanti problemi che affliggono i lavoratori della giustizia sono maggiormente impegnati a neutralizzare la USB impedendole di svolgere il proprio ruolo sindacale. Sicuramente la USB, forte dei consensi registrati nelle tantissime assemblee svolte, da fastidio ai sindacati collaborazionisti e siccome non riescono a fermarla in altro modo ci provano escludendola dai tavoli.

La USB continuerà a denunciare e combattere queste pratiche sindacali più vicine agli interessi delle organizzazioni che dei lavoratori.

La USB continuerà imperterrita ad agitare il conflitto nei posti di lavoro a difesa dei diritti di tutti perché convinta che un altro modo di fare sindacato è possibile.

Se costoro pensano di imbavagliare la USB si sbagliano di grosso, saranno i lavoratori ancora una volta a stabilire chi li deve rappresentare e le prossime elezioni RSU lo dimostreranno.

A proposito il 26 aprile di un anno fa fu sottoscritto un accordo al ministero della giustizia, proprio da coloro che oggi hanno impedito la presenza di USB alla riunione, avremmo voluto denunciare che gli impegni assunti in quella sede risultano ancora lettera morta forse è per questo che siamo scomodi?

Il 17-18 e19 aprile vota il cambiamento ! Vota USB!!!