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Formazione Professionale Sicilia, dopo l'accordo truffa ripresi sciopero della fame e presidio USB

Nazionale -

I lavoratori della Formazione Professionale della Regione Sicilia, sostenuti dall'USB, hanno ripreso il presidio davanti alla sede della Presidenza Regionale e lo sciopero della fame. Alla base della protesta soprattutto lo scriteriato accordo sottoscritto dall’assessore regionale Lagalla con i sindacati complici, CGIL, CISL UIL e gli Enti della Formazione. Si tratta degli stessi soggetti che, con diversi ruoli e responsabilità, hanno determinato l'attuale situazione nella quale circa 8000 lavoratori hanno perso il posto di lavoro, grazie alle logiche clientelari con le quali è stata gestita la formazione professionale.


L’accordo sottoscritto è un pasticcio inestricabile e incomprensibile a partire dal fatto che riguarda soli 3600 lavoratori su quasi 9000 e non si capisce con che criteri siano stati individuati visto che persone con i medesimi requisiti si trovano sia tra gli esclusi che all'interno dell’ ”albo" allegato all'accordo.


Sospetta è anche l’accelerazione della trattativa regionale che, dopo anni di silenzio, ha ritrovato improvviso vigore dopo l’incontro tra USB e Di Maio, durante il quale il ministro ha preso impegni precisi in relazione a questa vergognosa situazione.


Nell'accordo regionale al contrario non si trova traccia di ciò che l’USB e i lavoratori stanno sostenendo da mesi e le cui preoccupazioni sono state ben comprese da Di Maio.


Riteniamo infine molto grave l'affermazione dell'assessore Lagalla, che ha definito “strumentale” il nostro presidio. Una dichiarazione offensiva perché sembra che a Palermo non ci sia nulla di più divertente da fare il 30 luglio che indire un presidio permanente con sciopero della fame sotto la presidenza regionale e soprattutto perché ancora una volta elude il cuore del problema che continuiamo a ribadire in ogni situazione, ovvero la salvaguardia del posto di lavoro e dei livelli occupazionali. Una gaffe inaccettabile per un assessore regionale.


Il presidio andrà avanti ad oltranza fino a che il presidente Musumeci non assumerà impegni precisi e chiari per tutti i lavoratori rimasti senza un posto di lavoro.

Nella mattinata di ieri, un gruppo di lavoratori ha inscenato un flash mob "Mani Bianche per dire BASTA" durante il quale la zona antistante la presidenza è stata decorata con centinaia impronte bianche e rosse della mani dei lavoratori, per dire simbolicamente: giù le mani, la Formazione Professionale non è un bancomat.



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