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Diffamatorio e irresponsabile il comunicato Si Cobas sul presunto ferimento a Piacenza di un loro iscritto da parte di un aderente a USB

Piacenza -

Da mesi registriamo il pervicace e accanito attacco di Si Cobas a USB fondato su diffamanti accuse di crumiraggio, razzismo, collateralità ai corpi repressivi dello Stato. Tutto è cominciato quando la lotta al caporalato nel magazzino piacentino di Leroy Merlin portata avanti dai facchini di USB ha fatto finire in galera i vertici del consorzio Premium Net (gestore dei servizi logistici) facendo emergere i legami di questo con dirigenti locali di Si Cobas, stando alle intercettazioni telefoniche della Procura di Pavia rese pubbliche dalla stampa locale.

L'ultima scomposta e menzognera reazione di Si Cobas riguarda l'hub piacentino di TNT, dove un centinaio di loro ex iscritti ha deciso di aderire a USB. Questo evento ha scatenato una campagna di minacce e ritorsioni contro i lavoratori che hanno aderito al nostro sindacato; intimidazioni che hanno portato i nostri iscritti a sporgere denunce all'autorità giudiziaria.

L'aderente al Si Cobas che oggi afferma di aver subito un'aggressione con "lamette" si è particolarmente distinto nella campagna intimidatoria, minacciando di morte i lavoratori passati a USB, venendo addirittura a provocare sotto la sede del sindacato, spedendo a destra e a manca via whatsapp foto nelle quali si faceva ritrarre con mazze da baseball e spade per far meglio capire le proprie intenzioni. Per questi motivi è stato querelato nei giorni scorsi dal compagno che oggi viene accusato di averlo ferito.

La presunta aggressione subita dall’aderente al Si Cobas ha una dinamica che non solo viene smentita dai numerosi testimoni, ma che potrebbe essere chiarita anche dalle telecamere di una banca sita nei pressi del luogo ove sarebbe accaduto il fatto.

Irresponsabile è il comportamento del sindacato Si Cobas, che strumentalizzando volgarmente, sparge altri semi di divisione tra i lavoratori e nella comunità egiziana piacentina (a cui appartengono i protagonisti della vicenda).

USB smentisce fermamente la diffamatoria ricostruzione dei fatti e si schiera con i lavoratori di TNT, Leroy Merlin e dei magazzini della logistica che in questi mesi hanno dovuto affrontare nelle loro lotte contro il caporalato, non solo l'intransigenza dei padroni, ma anche i rancorosi e aggressivi attacchi di un sindacato come il Si Cobas che, in crisi verticale di consensi, preferisce identificare come nemico i lavoratori conflittuali piuttosto che gli sfruttatori.

La misura è colma. USB esprime il massimo rispetto per i lavoratori che scelgono altre opzioni sindacali - per quanto lontane dalle proprie posizioni - ma non può non disprezzare la mancanza di etica proletaria di quei dirigenti che pur di rimanere a galla scelgono di rompere l'unità della classe.

Nessuno di USB aggredisce altri lavoratori, nessuno di USB è amico dei padroni.

Unione Sindacale di Base Lavoro Privato