Si è svolto questa mattina davanti al Parlamento un presidio indetto da RdB-CUB, SdL Intercategoriale e Confederazione Cobas per la difesa dei diritti delle donne, contro l’innalzamento dell’età pensionabile, per l’applicazione del sistema di leggi di tutela della maternità e paternità, per il mantenimento dei livelli di occupazione e l’attuazione  di politiche per l’inserimento dei precari nel mercato del lavoro, contro la violenza sul corpo della donna.


Nonostante il protocollo sulle manifestazioni nella capitale, non sottoscritto dai sindacati di base, il presidio ha visto la presenza di oltre 100 delegate del Pubblico Impiego e delle madri organizzate di Alitalia Cai.

 

Secondo le organizzazioni promotrici, provvedimenti come l’innalzamento dell’età pensionabile delle donne, il part time come facoltà dell’amministrazione, la riduzione delle disponibilità dei posti di lavoro, i tagli della occupazione nella scuola pubblica e nella sanità previsti dalla finanziaria, hanno dirette ricadute sulla condizione sociale delle lavoratrici, che pagano per prime il costo della crisi. Le donne inoltre non hanno bisogno che venga affidata alle ronde la vigilanza e protezione contro la violenza sul loro corpo, quando è certo che la stragrande maggioranza degli stupri avviene tra le mura domestiche.

 

Su queste problematiche le manifestanti hanno richiesto un incontro, ma né il governo né le forze politiche hanno inteso ricevere una delegazione. A fronte di questo scarso interesse, RdB-CUB, SdL Intercategoriale e Confederazione Cobas, rilanceranno con determinazione una forte campagna di mobilitazione nei luoghi di lavoro e nei territori.