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AGENZIE FISCALI: RdB-CUB, UN FISCO PIÙ EQUO È POSSIBILE

In audizione alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato la RdB-CUB PI chiederà maggiori investimenti sulla macchina fiscale per contrastare l'evasione

Roma -

“Il dato dell'evasione fiscale complessiva nel nostro paese, stimato in circa 100 miliardi di imposte non pagate ogni anno, per un imponibile complessivamente occultato di circa 316 miliardi di Euro, corrisponde a quanto l'Italia investe per la spesa sanitaria”, afferma Francesco Serino, dell'esecutivo nazionale RdB/CUB PI Agenzie Fiscali. “Crediamo che se la macchina fiscale fosse messa in condizione di girare a pieno regime si potrebbero utilizzare questi 100 miliardi di imposta recuperata per favorire la ricerca, la riconversione industriale, creando i presupposti per un aumento dei posti di lavoro stabili in settori strategici per l’economia nazionale”.

“Sulla base di questo assunto – prosegue Serino - abbiamo consegnato alla  Commissione Finanze e Tesoro del Senato  un documento in cui  chiediamo maggiori investimenti sulla macchina fiscale, perché  ogni Euro speso nel sistema fiscale ne comporta almeno 10 di maggiori entrate per lo Stato. E poiché evasione fiscale ed evasione contributiva sono due facce della stessa medaglia, si potrebbe ottenere un immediato introito previdenziale, con conseguente emersione del lavoro nero e diminuzione anche del numero delle morti e degli  incidenti sul lavoro”.

“Oggi la pressione fiscale solo formalmente non è aumentata - sottolinea il sindacalista RdB-CUB P.I.  -  perché i lavoratori dipendenti con redditi intorno ai 1.000 Euro mensili hanno subito tagli importanti del welfare che vanno incidere pesantemente sulle loro condizioni di vita. Noi invece crediamo che un fisco più equo sia possibile. Per tutte queste ragioni, nell'audizione alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato prevista per  martedì 28 luglio, chiederemo di investire nei lavoratori del fisco e solleciteremo l'assunzione immediata dei contratti di formazione lavoro e dei tirocinanti idonei ai concorsi svolti, insieme a nuove assunzioni di giovani senza l'uso di  forme di lavoro precario”, conclude Serino.