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L'8 MARZO DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DI ALITALIA.

Una prima forte risposta alla crisi e al ridimensionamento.

Roma -

Oggi 8 marzo, si sta svolgendo il primo sciopero internazionale e generale promosso dal movimento NON UNA DI MENO contro la violenza e lo sfruttamento delle donne e per il diritto alla dignità nei luoghi di lavoro. Nel trasporto Aereo si sta registrando una sostanziale adesione a questa straordinaria iniziativa che denuncia l’aumento dei profitti nel lavoro e nel settore mentre le lavoratrici e i lavoratori sono ridotti alla precarietà senza prospettive per il futuro le aziende sono in disfacimento. In Alitalia è forte l'adesione allo sciopero.

La crisi di Alitalia rimane al centro di questo scenario ed entro la settimana, forse già domani, si attende il C.d.A. con un Piano che certificherà uno scenario disastroso fatto di tagli e licenziamenti. Dopo settimane di stallo si arriverà all'annuncio del ridimensionamento delle rotte e degli aerei. La compagnia è l’ultima grande azienda italiana da “normalizzare” in un ambito dove i diritti sono oramai ridotti ai minimi termini.
Si tratterebbe della conferma dell'abbandono del trasporto aereo italiano.

All’interno del CdA è conclamata la frattura e la contrapposizione tra i soci e le voci di una possibile nomina di Gubitosi, ci fa pensare che gli interessi tutelati saranno ancora una volta soltanto quelli degli Istituti di Credito, impegnati a recuperare i capitali versati, frazionando e vendendo a pezzi l'Alitalia e magari pilotando tale percorso con un nuovo commissariamento, con conseguenze inevitabili anche sull’indotto.

Il governo sta assistendo a tutto ciò senza fare nulla mentre da anni siamo di fronte all’arretramento di Alitalia sul mercato italiano e all’espansione di altre compagnie aeree che non creano ricchezza per il Paese.
Noi ribadiamo invece che la soluzione c'è e l'attore principale può essere solo il pubblico. Nazionalizzare, investire, rilanciare, creare ricchezza e occupazione in un settore, quello del trasporto aereo, che registra uno sviluppo di circa il 5% in Italia e ancor più alto a livello internazionale.

I lavoratori e USB non aspetteranno con le mani in mano l'ennesimo spezzatino di Alitalia che va respinto al mittente a partire dallo sciopero odierno che è un forte segnale per tutti. Nelle prossime ore chiameremo comunque i lavoratori a confrontarsi sulle scelte del CdA Alitalia e del governo ed in base ai contenuti del Piano proporremo le più opportune azioni di lotta.