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Argomento:

Io sto con Sasha, cassa di resistenza per i diritti sindacali

Nazionale -

Contro ogni forma di repressione del conflitto


Come ormai è chiaro a tutti, siamo di fronte ad un inasprirsi degli attacchi ai diritti e alle libertà sindacali. E’ sempre più frequente il ricorso a forme repressive per impedire che i lavoratori si organizzino a tutela dei propri interessi, messi pesantemente in discussione anche dalla firma di contratti che, a fronte di miserrimi aumenti salariali, impongono condizioni di lavoro sempre più pesanti.

Il diritto di sciopero viene messo in discussione da violentissime campagne di stampa atte a promuovere quello che in 40 anni non era mai riuscito a nessuno: legare la facoltà di promuovere astensioni dal lavoro di fatto solo a CGIL CISL UIL, come prevedono i due disegni di legge di cui comincia l’esame in Senato il 19 di Luglio, stracciando di fatto il dettato costituzionale che attribuisce in capo ai singoli soggetti, cioè ai lavoratori, il diritto di scioperare.


È in questo contesto che si colloca la vicenda di Sasha Colautti, ex segretario provinciale della FIOM di Trieste, che nel momento in cui comunica le sue dimissioni da quell’ organizzazione, insieme a tutti i componenti della segreteria, e il rientro sul suo posto di lavoro da operaio, la Wartsila azienda meccanica finlandese, lo trasferisce con effetto immediato a Taranto, ad oltre
1.000 KM di distanza.

E’ lampante il carattere vendicativo della decisione della Wartsila nei confronti di Sasha, nel momento in cui aderisce a USB, ma questa vicenda mette in rilievo la volontà di aziende e padroni di impedire l’affermarsi di una vera rappresentanza sindacale, esercitata liberamente dai diretti interessati e soprattutto di un sindacalismo vero, che parta dai reali bisogni dei lavoratori.


Gli atti di repressione nei confronti della nostra organizzazione si ripetono sempre più frequentemente, mettono in discussione i diritti democratici e la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici, a partire dal diritto di poter scegliere in quale sindacato stare.


Oggi Sasha, dopo una settimana di presenza nella sede di Taranto, è tornato a Trieste a seguito dello sciopero di tutti i trasferiti proclamato da USB a tempo indeterminato.

A fronte di tutto ciò, USB ha deciso la costituzione di una Cassa di Resistenza per poter sostenere la lotta contro la Wartsila e per l’affermazione di una vera democrazia sindacale in tutti i posti di lavoro.

I contributi possono essere versati sul c/c presso
UNIPOL Banca IBAN: IT 17 W 0312703201000000001801
specificando la causale: Io sto con Sasha

 

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