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Italia, dove un volantino è un ordigno e i vigili del fuoco possono dare la caccia agli evasi

Nazionale -

Leggendo i giornali, dalle dichiarazioni del generale Ricciardi in poi, un pensiero sorge spontaneo: siamo sicuri che questi piromani siano proprio bene addestrati? A noi sembra che qualcosa non sia esattamente come la si vuol fare apparire.
Prendiamo ad esempio l’incendio di Castelfusano. E più precisamente le comunicazioni ufficiali dopo l’arresto di un piromane ultrasessantenne: “I militari hanno trovato in zona un rudimentale ordigno formato da un volantino arrotolato e hanno spento le fiamme che si stavano sviluppando, per continuare l’inseguimento. Il piromane è stato fermato poco lontano. Dalla perquisizione del suo veicolo sono state rinvenute le rimanenti pagine del volantino pubblicitario utilizzato per far divampare il fuoco. Il 63enne è stato arrestato e trasferito in carcere. Come i tre arrestati prima di lui”.
Quindi “l’ordigno incendiario” altro non era che un volantino pubblicitario? Bene. Anzi: interessante. Da oggi dovremo stare attenti a tutti coloro che ci riempiono le cassette della posta di malefici “ordigni incendiari”. Testimoni di Geova compresi.
Come Usb sappiamo che un'azione di mera repressione si limita a prendere atto del danno arrecato, senza incidere sul futuro o sull'entità del danno stesso. Prevenire, invece, significa incidere sull'organizzazione, agendo sui comportamenti, sulle procedure, sulla formazione del personale, sulla trasparenza, sulla stessa percezione del rischio. Solo così è possibile diminuire la probabilità che si verifichi un evento negativo e limitare eventualmente i danni.
Ci chiediamo se la caccia alle streghe, siano essi immigrati, spacciatori di volantini pubblicitari incendiari, pompieri piromani, volontari del fuoco e fiamme in nome dello straordinario, non serva piuttosto a nascondere i veri colpevoli: governo in primis. Noi un pensierino ce lo stiamo facendo. Controlleremo che la ministra Marianna non abbia pericolosi pezzettini di carta dentro la borsa. Testo della riforma incluso.
La stessa riforma nel cui spirito qualcuno venerdì scorso si è sentito autorizzato a chiedere l’intervento di un elicottero antincendio dei Vigili del Fuoco per dare la caccia a un detenuto evaso dall’ospedale di Chieti. Fortunatamente qualcun altro, quando era già stato compilato il modello C, deve aver pensato che sarebbe stato ridicolo vedere un elicottero dotato di cestello svolazzare qua e là per individuare un fuggitivo, come si dice nei film americani.
E se lo avessero avvistato cosa avrebbero fatto? Gli avrebbero sganciato 800 litri di acqua per spegnerne gli ardori criminali? E poi che sarebbe successo? Come avrebbe fatto un “drago rosso” a parlare con una “gazzella” o una “pantera”?
Ora, se da un lato è vero che l’art. 383 del codice di procedura penale riconosce a tutti i cittadini la possibilità di trarre in arresto una qualunque persona colta in flagranza di reato per poi consegnarlo senza ritardo alle forze dell’ordine, è pur vero che ognuno deve tornare a fare il proprio lavoro: incendi e antincendio boschivo ai vigili del fuoco, ordine e sicurezza pubblica ai corpi di polizia.
Scrivendo, ci viene in mente che a Pescara sono presenti anche elicotteri di Polizia di Stato e Guardia di Finanza. Tutti corpi di polizia. Ma allora a cosa sarebbe servito l’elicottero dei Vigili del Fuoco? Magari lo chiederemo al ministro Minniti, lui sì che di uso improprio dei Vigili del Fuoco se ne intende: Livorno docet.

Coordinamento nazionale Vigili del Fuoco - Unione Sindacale di Base