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Perugia, ennesima aggressione a un dipendente e due magistrati

Nazionale -

Ennesima aggressione in un Tribunale della Repubblica, questa volta teatro di un episodio gravissimo è stata Perugia. Per puro caso non si è trasformato in tragedia quanto accaduto.

Protagonisti dell’aggressione una magistrata presa di mira con un coltello, dal folle assalitore, nonché un dipendente dello stesso tribunale e un altro magistrato, accorsi al grido di aiuto.

Nonostante questi episodi siano ciclici, e la USB sistematicamente denuncia al Ministro della Giustizia le condizioni di precarietà dei palazzi di giustizia, c’è da chiedersi come sia possibile entrare indisturbati nei palazzi di giustizia muniti di pistole, coltelli, forbici e quant’altro possa essere utile ad aggredire il personale giudiziario e i magistrati.

Il vero tallone di Achille sono soprattutto i tribunali civili, non presidiati, privi di metal detector  e teatro di numerosissimi episodi di aggressione verbale e fisica. Episodi, ancorché di entità più lieve, subiti soprattutto dal personale giudiziario nell’esercizio delle loro funzioni spesso non vengono denunciati da chi è preposto per sottovalutazione del fenomeno nonostante incidano profondamente a livello psicologico.

Questi fenomeni vengono alimentati anche dalle continue campagne di stampa contro i pubblici dipendenti fannulloni, che creano le condizioni per legittimare gli utenti e in qualche caso l’utenza qualificata ad aggredire le lavoratrici e lavoratori, convinti che il disservizio sia responsabilità del lavoratore sfaticato piuttosto che dalle condizioni in cui versano gli uffici per mancanza di personale e strutture inidonee.  

Quello che fa più male in tutta questa faccenda è constatare che il personale giudiziario, vero e proprio fiore all’occhiello dell’amministrazione, bistrattato e vilipeso sia ignorato completamente anche in questi gravi episodi di sangue, non solo dai media ma dallo stesso ministro della giustizia.

Semmai ce ne fosse stato bisogno questa è la riprova di quanto la USB da tempo denuncia i lavoratori della giustizia sono un popolo di invisibili.

Purtroppo in questi anni il Ministro della Giustizia ed il suo Governo hanno speso fiumi di parole sulla volontà di mettere in sicurezza gli uffici giudiziari, si sono tenute tante riunioni con i vertici delle Procure Generali ma i fatti stanno a zero, ad oggi non vi sono ancora le condizioni per garantire la tranquillità dei lavoratori e dell’utenza.

Senza contare che questa estate, con il grande caldo, sono state numerosissime le segnalazioni da parte di diversi uffici giudiziari circa il mancato funzionamento dei condizionatori o addirittura inesistenti.

La USB P.I - giustizia esprime piena solidarietà al collega ferito e ai due magistrati di Perugia augurandogli pronta guarigione, sottolineando che continuerà a denunciare le condizioni pessime in cui i lavoratori sono costretti ad operare e gli utenti a subire.


USB P.I. - Giustizia