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Il caso della commessa Calvin Klein di Castel Romano varca i confini. PVH, multinazionale da 8,2 miliardi, apre un'indagine interna

Nazionale -

Il  caso di Valeria Ferrara, la commessa Calvin Klein che si era incatenata all'interno di Castel Romano Outlet per lottare contro il lavoro domenicale e un ingiusto trasferimento, varca i confini nazionali e arriva sulle scrivanie della multinazionale americana PVH.

La PVH (Phillips-Van Heuten) possiede marchi come Calvin Klein, Tommaso Hilfiger, Van Heusen, Izod, Arrow, Speedo, Warner, Olga e True & Co. e numerose altre marche di proprietà e licenze che nel 2016 ha generato un fatturato di 8,2 miliardi di dollari.
Il caso di Valeria e la grande risonanza mediatica dei diritti negati a una madre lavoratrice hanno spinto la sede europea della multinazionale ad aprire una investigazione che verifichi gli eventuali abusi subiti dalla lavoratrice.

“Dopo l'intervento della Regione Lazio - dichiara Francesco Iacovone dell'Esecutivo nazionale Usb Lavoro Privato – questa notizia ci conferma la giustezza delle nostre rivendicazioni. Valeria è molto provata e in precarie condizioni di salute, ma non molla di un centimetro. Siamo certi che questa notizia ci aiuterà nel proseguo di vertenza, simbolo di un mondo del lavoro che è contro le donne, soprattutto se mamme. Ringraziamo quanti hanno sostenuto questa vertenza, anche sui social con l'Hashtag #IostoConValeria, e continuiamo a stare al fianco della lavoratrice. Una novella Davide che sta atterrando il gigante Golia.”

USB Lavoro Privato
Francesco Iacovone