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ATAC continua a bruciare ma azienda e Comune dormono

Roma -

ATAC continua a bruciare, come se fosse risorto l’imperatore Nerone. È impressionante l’incendio scatenatosi domenica notte 16 dicembre nel deposito di Tor Pagnotta, nel quale sono andate distrutte due vetture, ma come se non bastasse domenica mattina un principio d’incendio in un locale tecnico della linea “B” alla stazione Termini, ha costretto all’evacuazione e alla chiusura della stazione.


Una domenica insomma che ha visto predominare ancora una volta quei problemi di sicurezza che l’Unione Sindacale di Base denuncia da tempo e che abbiamo rimesso al centro dell’attenzione nell’incontro in Prefettura con la dirigenza Atac di lunedì 10 dicembre.


Tutti sappiamo che la situazione in ATAC è difficile. Abbiamo il parco vetture più vecchio d’Europa, veniamo da anni di totale abbandono, di mancati investimenti e di mancate manutenzioni e ancora oggi non si intravedono soluzioni.


ATAC però va avanti, ma non per le scelte della proprietà, cioè di Roma Capitale, che è diventata completamente muta o attenta solo alle piste ciclabili. Sicuramente da inserire in una città come Roma, in cui però la priorità massima dovrebbero averla le corsie preferenziali e la viabilità di una città criticamente intasata dal traffico.


ATAC non sta andando avanti grazie alle scelte politiche e dirigenziali, totalmente assenti sulle problematiche urgenti, ma unicamente grazie all’alta professionalità dei lavoratori e alla grande pazienza degli utenti.
Siamo stanchi di tutto questo, vogliamo che proprietà e dirigenti si preoccupino della sicurezza e dei meriti dei lavoratori e degli utenti.

Altrimenti, continuando in questa direzione, dovremo tutti quanti armarci di bicicletta, sperando che nel frattempo le ciclabili siano state completate.


USB Lavoro Privato – Trasporti di Roma e Lazio