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USB apre al ministero del Lavoro la campagna per la riforma della previdenza pubblica

Nazionale -

Una delegazione dell'Unione Sindacale di Base ha partecipato giovedì 28 febbraio ad un tavolo di consultazione convocato al ministero del Lavoro dal sottosegretario Claudio Durigon per discutere eventuali migliorie al decretone su quota 100.


Il tavolo composto da una miriade di organizzazioni sindacali corporative e addirittura professionali, totalmente subordinato alla politica governativa, ha ricercato, ciascuno per i propri rappresentati, soluzioni parziali e di contrapposizione tra soggetti sociali. Cgil Cisl Uil avevano già assolto a questa funzione il giorno 25 febbraio.


Usb ha espresso la propria contrarietà rispetto al fatto che tale tavolo non sia stato convocato quando il decretone era in costruzione, e che le organizzazioni sindacali vengano consultate su un atto legislativo che è già stato approvato in Senato e che ha tempi contingentati essendo un decreto legge.


In queste condizioni diventa improbabile costruire modifiche, negate tra l'altro dalla subordinazione delle scelte fatte alla compatibilità finanziaria, tanto che ogni misura viene centellinata con l'obiettivo di ridurre costi e platea interessata.


Usb ha comunque espresso apprezzamento per l'apertura del confronto con le parti sociali, purché tale evento non resti episodico ma dia inizio a un confronto serrato sul futuro della previdenza pubblica.


Tuttavia ha sottolineato Usb, tempi e contenuti del confronto non possono essere determinati dalle proposte, peraltro insufficienti e inadeguate, dell'accordo con Confindustria e Cgil Cisl Uil, ma devono essere determinati dalle necessità di chiarezza di lavoratori e pensionati i cui diritti possono essere garantiti unicamente da una previdenza pubblica riformata.


Usb ha illustrato la propria proposta di riforma della previdenza pubblica con i suoi principi cardine. Le risorse sono dentro il sistema che viene depredato da tassazione onerosa, tagli alle pensioni e così via. Le risorse così recuperate vanno reinvestite nel sistema previdenziale riducendo la tassazione sulle pensioni in essere e aumentando le pensioni cosiddette minime e costruire percorsi di garanzia per i giovani data la loro discontinuità lavorativa e quindi previdenziale. All'interno di questo percorso di possono dare risposte non bibliche a esodati, precoci, donne, e così via.   


Altro elemento centrale è quello dell'Inps, sia per il ruolo e sia per le funzioni ormai sempre più esigue, con una decisa iniezione di personale attraverso assunzioni dirette.


Usb ha espresso la propria contrarietà alla previdenza complementare che trasforma la pensione in capitale di rischio e consente ai fondi pensioni di perturbare ulteriormente il mercato finanziario e l'assetto delle imprese potendo decidere chi finanziare e chi no. Questa operazione della previdenza complementare indebolisce ulteriormente la previdenza pubblica e l'esercizio del diritto alla pensione costituzionalmente sancito. Allo stesso modo abbiamo espresso preoccupazione per questa richiesta di separazione tra previdenza e assistenza che nasconde non una chiarezza di gestione ma appetiti di acquisizione di risorse e tagli alle prestazioni sociali.


Abbiamo quindi consegnato la nostra proposta formale sulla quale chiederemo un confronto ravvicinato. La campagna nazionale sulla previdenza pubblica è formalmente iniziata.



Unione Sindacale di Base