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Argomento:

21 Marzo, penitenziamo i precarizzatori. Assunzione di tutti i precari della Ricerca!

Roma -

Sappiamo che è paradossale. Eppure CNR, INAF, INFN e INGV hanno ricevuto abbastanza fondi, da due governi di opposta fazione, per assumere tutti i precari: Comma 1, Comma 2, Non Prioritari e Chiamate Dirette. E ancora più difficile da credere, ci sono le norme e le condizioni per farlo entro il 2019. Da 25 anni USB combatte nella ricerca per ottenere questo e mai si era creata una tale condizione. Inoltre, ci sono le norme, i fondi e le condizioni per mantenere o riassumere in servizio tutti gli stabilizzabili. Mai successo!

Eppure, grazie alla capacità dei ‘vertici’ degli enti e agli appetiti di altri soggetti anche sindacali, quei fondi sono un tesoretto per co-gestire vari aspetti della vita degli enti. E così una serie di ‘azioni’ a conforto della mancata volontà dei presidenti sta producendo un chiaro ed evidente rallentamento della stabilizzazione.

Di fatto al CNR siamo a poco più del 50% delle stabilizzazioni, ad INFN sotto il 45% e ad INAF intorno al 30%. E lo ripetiamo ci sono i fondi per assumere tutti!

Mentre si fanno girare voci inconsistenti di probabile assunzione parziale al CNR, le prove dicono che il CDA andrà avanti con calma e più interessato ad altri problemi. Mentre il 13 febbraio la FLC CGIL, colosso sindacale in INFN, annunciava svolte a breve, il MIUR contravvenendo agli impegni presi con il Viceministro Fioramonti, appoggiava il PTA dell’ente che promuoveva concorsi baronali e non assunzioni funzionali ai diritti e ai bisogni della ricerca,  o l’INAF vedeva sempre la CGIL portare in tribunale relazioni che dichiaravano ‘le procedure’ che costringevano i comma 1 a partecipare alla selezione, danneggiando sia i comma 1 che i comma 2, come ‘sicurezza giuridica’ e non come atto illegittimo contro i precari. Questo complesso tentativo di ‘calmare’ i precari, anche mettendoli gli uni contro gli altri (mentre USB non ha presentato un ricorso od una proposta che danneggiasse un precario a qualsiasi categoria appartenesse), ha come scopo ‘legittimare’ sempre e comunque l’azione antiprecari dei vertici.

A questo USB risponde con decisione alzando il livello di lotta. O si assumono i precari o i presidenti baroni vanno a casa.

La prima occasione ‘strutturata’ per attaccarli viene da un convegno organizzato dal ‘Cappellano del Miur’.  Il 21 marzo saremo davanti, ed intorno al CNR per dire che noi non sopporteremo più licenziamenti, che non aspetteremo più sulle assunzioni e sull’utilizzo di tutti i fondi di ricerca. Tutti assunti e tutti in servizio subito.

Per dovere di ospitalità abbiamo scritto al Cappellano, chiedendogli se, coerentemente a quello che fece il vicariato di Roma durante l’occupazione di Sant’Andrea della Valle e alle volontà papali sulla lotta al precariato, intenda prendere parte e chiedere che i presidenti si PENITENZINO anche attraverso l’assunzione immediata dei precari in graduatoria o in possesso dei requisiti.

Il 21 marzo dalle ore 14 saremo a piazzale Aldo Moro, a rendere chiaro che nessun convegno, nemmeno il più ‘sacro’ sarà un posto di pace per Inguscio, Ferroni, D’Amico e Doglioni.

INVITIAMO TUTTI A PARTECIPARE ORE 14 PIAZZALE ALDO MORO

Fuori il precariato dagli Enti di Ricerca, Tutti assunti o presidenti a casa!

USB Pubblico Impiego