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ArcelorMittal condannata per comportamento antisindacale, una grande vittoria di USB

Roma -

L’Unione Sindacale di Base accoglie con grande soddisfazione la sentenza del giudice del lavoro di Taranto, Lorenzo De Napoli, che venerdì 22 ha condannato per comportamento antisindacale ArcelorMittal in seguito alla denuncia presentata a gennaio da USB Taranto ai sensi dell'articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori.

Entro 60 giorni l’azienda dovrà fornire comunicazioni chiare ed esaustive sui criteri che hanno portato alle 8200 assunzioni a Taranto (10.700 in totale) e ai 2586 esuberi, criteri rimasti finora avvolti nel mistero nonostante le ripetute richieste di USB fin dalla firma dell’accordo del 6 settembre 2018, una volta rilevate le evidenti anomalie che viziavano le procedure messe in atto da ArcelorMittal.

Richieste tutte lasciate cadere con arroganza nel vuoto, al punto da costringere USB alla denuncia al Tribunale del Lavoro, davanti al quale l’avvocato Mario Soggia ha esposto il ricorso in maniera inattaccabile, aprendo così la strada a una sentenza storica.

ArcelorMittal per ordine del giudice deve cessare immediatamente la sua condotta antisindacale e dare comunicazione, in materia di assunzioni ed esuberi, delle

concrete modalità applicative del criterio delle competenze professionali e, a parità di queste, dei punteggi e delle graduatorie relativi all'attuazione dei criteri sussidiari dell'anzianità di servizio e dei carichi di famiglia.

La sentenza ha esecutività immediata e – sottolinea l’avvocato Soggia - non avrà effetti sui diritti acquisiti dagli assunti. In caso di conferma delle irregolarità, l'azienda dovrà quindi procedere a ulteriori assunzioni o risarcire i danni patrimoniali ai lavoratori che avevano diritto all’assunzione ma sono rimasti in cassa integrazione straordinaria.

 

Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato