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CREA, Calvi chi: il magistrato, l'avvocato, l'imprenditore o tutti e tre?

Roma -

È passato più di un mese dalle ormai famose vicende giudiziarie che hanno decapitato i vertici del CREA, ma i lavoratori del più grande Ente pubblico di Ricerca in agricoltura, sono ancora in attesa di conoscere il loro destino.

Nelle scorse settimane, dopo lo stupore iniziale del ministro Centinaio, sono apparse sui media sue dichiarazioni discordanti sul futuro dell’Ente. Si sono infatti susseguite per giorni le notizie relative alla necessità o meno di commissariare il CREA, finché il 9 aprile il ministro ha annunciato a Vinitaly il nome del futuro commissario straordinario: Gian Luca Calvi.

Basterebbe navigare sul web per farsi un’idea di chi è il commissario designato per rilanciare il CREA. Ma a noi non interess, anche se, dal “governo del cambiamento” ci saremmo aspettati tutt’altra figura.

Quello che ci colpisce è il fatto che il compito primario del commissario Calvi sarà quello di verificare i conti, e allora qualcosa non ci torna, perché il commissariamento non è avvenuto applicando l’art. 218/2016, cioè per disavanzo economico.

Vogliamo ricordare al ministro che negli anni passati, i governi di qualsiasi corrente, compiendo scelte "politiche" nelle nomine delle posizioni apicali, senza tenere conto delle competenze di settore, hanno di fatto determinato l'indebolimento e lo smantellamento di quegli enti di ricerca che erano principali eccellenze nel campo dell'agricoltura, degli alimenti, della nutrizione e delle politiche agricole (CRA, INRAN, INEA). Inevitabilmente queste modalità di selezione, senza una governance trasparente, hanno lasciato CREA (e prima, i singoli enti) esposto a mire baronali e privatizzanti, senza la priorità di essere un riferimento per la committenza sociale, ossia per i cittadini, veri soggetti al centro del nostro lavoro quotidiano.

Per questo motivo siamo preoccupati, e come Unione Sindacale di Base agiremo con la massima determinazione per impedire gli smembramenti e il ridimensionamento che i lavoratori hanno già vissuto in passato. Se la nomina sarà confermata saremo ad aspettare il commissario, perché i nomi e le vicende passate possono avere poca importanza, ma non l’ennesima occupazione politica dell’Ente.

I temi della governance e dell’indipendenza della ricerca saranno al centro anche dello sciopero USB indetto per il 10 maggio.

USB P.I. Ricerca