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Milano, pugni, sputi e minacce di morte al Pronto Soccorso. USB: ecco le conseguenze dei tagli alla Sanità pubblica

Roma -

Sempre più difficile per gli operatori sanitari presidiare un Pronto Soccorso, dove i tempi di attesa medi di circa 12 ore esasperano gli utenti che riversano la loro rabbia sempre più spesso contro gli operatori che vi prestano servizio.

È accaduto anche ieri al Pronto Soccorso Oftalmico dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano, dove un operatore addetto al triage è stato aggredito a pugni e sputi da due cittadini  - padre e figlio – e minacciato di morte. Anche la guardia giurata, intervenuta a difesa dell’infermiere che nel frattempo si era chiuso dentro il locale del triage, ha subito una contusione alla spalla. La situazione ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

Ormai da tempo c’è un solo medico al Pronto Soccorso, invece dei due previsti  dagli standard minimi; anche la situazione degli infermieri è gravissima, dal momento che spesso un solo infermiere deve fare le operazioni di triage e inoltre assistere i medici nelle sale, condizione abbondantemente fuori da quanto previsto dalle regole.

Al momento dell’aggressione il medico e l’infermiere erano impegnati tra l’altro in una gravissima emergenza per assistere un bambino di quattro anni che si era conficcato una forbice nell’occhio.

Da anni denunciamo la situazione creatasi in tutto il paese e in Lombardia in particolare e anche per il Pronto Soccorso in questione  l’Unione Sindacale di Base aveva segnalato di recente la grave situazione venutasi a determinare dopo  i tagli.

In particolare per il Fatebenefratelli ormai da un anno stiamo aspettando risposte dalla direzione sanitaria dopo che attraverso i nostri delegati, che le vivono quotidianamente sulla propria pelle, avevamo segnalato il verificarsi di analoghe situazioni.

Rimangono la disperazione e la frustrazione di medici e personale sanitario, sempre in prima linea per garantire un servizio importante e necessario ai cittadini, ma che malgrado le tante segnalazioni non ottengono risposte né dalla dirigenza aziendale né dagli amministratori della Sanità regionale.

Nel frattempo, in settimana è giunto il rinvio di un incontro che avevamo fissato con l’assessorato regionale al Welfare per parlare della situazione dei Pronto Soccorso di Abbiategrasso – già chiuso durante le ore notturne – e di Merate che rischia di fare la stessa fine.

I delegati USB dell’ASST Fatebenefratelli – Sacco stanno organizzando un presidio che si terrà nei prossimi giorni.

 

USB ASST Fatebenefratelli - Sacco