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10 ore di lavoro al giorno e pausa pranzo con i clienti: le segnalazioni a Telefono Ruju di USB e Caminera Noa. In arrivo vademecum contro lo sfruttamento

Roma -

Turni massacranti, retribuiti con stipendi da fame, contratti part time proposti per lavori full time, finti tirocini che si rivelano essere vero e proprio sfruttamento e lavoro nero. A queste condizioni sono esposti le migliaia di lavoratori sardi, soprattutto in estate con la ripartenza della stagione dell'industria turistica. Lo sportello Telefono Ruju, organizzato da USB e Caminera Noa per i lavoratori precari sardi, nasce proprio per dare una risposta a queste situazioni ed assistenza ai lavoratori in difficoltà e super sfruttati.

Recentemente proprio una lavoratrice, guida turistica abilitata, ha denunciato allo sportello come le sia stato proposto un contratto part time, pur a fronte di una giornata lavorativa di dieci ore; oltre a questa evidente ingiustizia perpetuata al prezzo di uno stipendio da fame di otto euro l'ora la lavoratrice avrebbe dovuto passare la pausa pranzo con i clienti, presenti all'interno del resort, per programmare le future escursioni, mentre il martedì - ”per staccare per una sera dal resort” a detta del datore di lavoro – avrebbe dovuto accompagnare i clienti in vere e proprie visite guidate della città di Cagliari. Questo esempio è perfettamente calzante della situazione dei lavoratori precari e stagionali sardi!

Nelle prossime settimane saranno distribuiti dei vademecum contro lo sfruttamento che le migliaia di lavoratori, stagionali e non, sono costretti a subire in Sardegna, consigli utili per non sottostare ai ricatti di chi vorrebbe la maggior quantità di lavoro possibile pagando il meno possibile gli stipendi, ma anche contatti di sportelli ed esperti che possano aiutare a mettere in piedi una vertenza.

 

USB Sardegna