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La Lega a Livorno fa togliere il volantino di USB contro le impronte digitali per i dipendenti pubblici? E noi lo rimettiamo

Roma -

Dopo due mesi la consigliera leghista Costanza Vaccaro si sveglia dal letargo, attacca il volantino contro l’uso delle impronte digitali per controllare i dipendenti pubblici, affisso da USB in Comune, e ne ottiene la rimozione. Voglia di protagonismo adesso che la Lega si ritrova all’opposizione?

Anche a Livorno l’Unione Sindacale di Base aveva deciso di affiggere alcuni volantini provocatori contro la sopraccitata disposizione di legge. Furono sistemati nelle vari bacheche sindacali e uno di essi anche in un piedistallo, sempre vuoto, di fronte all’URP. Una pratica da sempre diffusa e mai condannata, tant’è che per oltre due mesi il volantino è rimasto lì dov’era. Fino a quando la consigliera leghista mercoledì 11 settembre  ha deciso di organizzare un ridicolo siparietto con tanto di video pubblicato su Facebook.

A detta sua la frase “manco li avessimo rubati noi i 49 milioni” è offensiva nei confronti del suo partito. A parte il fatto che la Lega è stata effettivamente condannata in via definitiva per la sparizione di quei soldi pubblici, pensiamo che ogni sigla sindacale abbia il diritto di esprimere la propria opinione utilizzando qualsiasi mezzo, ovviamente senza ricorrere a ingiurie o offese, da noi mai utilizzate.

A  luglio  è partita la campagna nazionale di USB contro la proposta di legge che vorrebbe istituire l’obbligo delle impronte digitali per tutti i dipendenti pubblici. Una legge che vorrebbe combattere i cosiddetti “furbetti del cartellino” ma che in realtà non servirà assolutamente a nulla dal punto di vista materiale e costringerà migliaia di lavoratori pubblici a sottostare all’ennesimo trattamento umiliante, frutto del consueto attacco strumentale rivolto all’intera categoria.

Categoria che, a causa del blocco del turnover e ai numerosi tagli susseguitisi negli anni da parte dei vari governi, si ritrova a dover lavorare in condizioni sempre peggiori. Basti pensare che nel Comune di Livorno si stima vi sia una carenza di personale di oltre il 20% rispetto alla pianta organica. Interi settori sono a corto di personale ormai da anni: Protezione civile e Ufficio casa, solo per fare alcuni esempi. Facile attaccare i lavoratori in generale per ottenere consenso. Facile sfruttare la propaganda mediatica sapendo benissimo che i cosiddetti furbetti sono un’esigua minoranza.

L’Unione Sindacale di Base è convinta che sia suo diritto utilizzare i vari spazi, non utilizzati, all’interno del Comune come del resto ormai prassi consolidata. Non è sicuramente un consigliere leghista a decidere dove e quando affiggere un manifesto, semmai sarebbero gli uffici comunali a doverlo fare.

Per questo motivo, dopo l’intervento della consigliera Vaccaro e dopo che il sindaco Salvetti ha ceduto alle pressioni politiche della Lega, abbiamo deciso di rimettere il manifesto al suo posto. Sia nelle bacheche sindacali sia di fronte all’URP. Ci rincresce aver fatto arrabbiare così tanto la consigliera comunale Vaccaro, sappiamo bene che quando si è a corto di argomentazioni ci si attacca a tutto pur di avere un po’ di visibilità. Purtroppo per lei, e per la Lega, la democrazia sindacale è un’altra cosa e va difesa sempre e comunque.

 

Unione Sindacale di Base – Pubblico Impiego Livorno