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Argomento:

ACCADEMIE E LICEI ARTISTICI: MODELLI VIVENTI DI PRECARIATO. SCIOPERO NAZIONALE DEI MODELLI VIVENTI

MANIFESTAZIONE-PERFORMANCE ALLA UNIVERSITA’ LA SAPIENZA

Piazzale antistante Facoltà di Lettere – ore 09.30

Roma -

Le Rappresentanze Sindacali di Base e la CUB Scuola hanno proclamato per giovedì 17 gennaio lo sciopero nazionale dei modelli viventi, i lavoratori che posano per gli studenti delle Accademie di Belle Arti e nei Licei Artistici nelle classi di scultura e figura disegnata e modellata.

 

Questi lavoratori hanno subito dal 1999 un graduale processo di precarizzazione, che grazie ad un accordo fra sindacati confederali e Ministero competente li ha portati dalla condizione di dipendenti statali a quella di lavoratori con contratto annuale o di prestatori d’opera, senza riconoscimento della figura professionale. Dopo il 2000 la precarietà dei modelli si è ulteriormente aggravata, con l’esclusione del diritto di riconferma. Diversi lavoratori sono da ormai da 7 anni in questa situazione, a cui vanno aggiunti un non diffuso rispetto delle norme di sicurezza e le tante “disponibilità” a cui molti, nella speranza di essere riconfermati, vengono costretti.

 

Nonostante le numerose richieste di incontro fatte al Ministro Mussi e al Ministro Fioroni,  finalizzate ad applicare anche ai modelli viventi le norme per la stabilizzazione previste per i precari pubblici, non è stata finora ottenuta risposta. Per sollecitare la risoluzione di questa vertenza le RdB e la CUB Scuola hanno così indetto lo sciopero nazionale del 17, ed insieme al Coordinamento Nazionale dei Modelli protesteranno nel corso dell’inaugurazione dell’Anno Accademico alla Università la Sapienza di Roma, in occasione della visita del Ministro Mussi.

 

I modelli viventi metteranno in atto una performance in cui poseranno come soggetti di quadri famosi, con l’obiettivo di dare un saggio della loro professionalità e di denunciare la loro condizione di “modelli viventi di precarietà” all’interno del mondo universitario e scolastico.

 

A sostegno della vertenza oltre 60 docenti delle Accademie delle Belle Arti di Firenze, Roma, Venezia, Carrara, Torino e Reggio Calabria hanno sottoscritto un appello per la stabilizzazione e il riconoscimento della specifica professionalità di questi precari e contro la svalutazione culturale del senso e del ruolo storico delle “Belle Arti” nel nostro paese  (in allegato).