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PUBBLICO IMPIEGO: CONTRO IL FASCISMO SINDACALE E LO SMANTELLAMENTO DELLA P.A.,PER UN VERO RECUPERO SALARIALE

RIPARTE OGGI IN TUTTA ITALIA LA MOBILITAZIONE DELLE RDB-CUB

Roma -

Con una giornata di mobilitazione nazionale, che vede diverse iniziative in numerose città italiane, le RdB-CUB Pubblico Impiego rilanciano l’intervento nel settore a partire da tre temi prioritari: la democrazia sindacale, il salario, lo smantellamento della Pubblica Amministrazione.

 

A Roma si è svolto un affollato presidio di fronte alla sede ARAN di via del Corso 476, dove le RdB sono state convocate per sciogliere la riserva apposta alla stipula dei Contratti per i comparti Ministeri e Parastato. Al termine dell’incontro le RdB P.I. hanno espresso le ragioni per cui hanno deciso di apporre la propria firma successivamente alla consultazione dei lavoratori e degli organismi statutari.

 

“Nonostante una valutazione assolutamente negativa dei contenuti contrattuali – dichiara Giuliano Greggi della Direzione nazionale RdB P.I. – firmiamo per salvaguardare gli spazi di dissenso ed opposizione in un quadro di relazioni sindacali che sta scivolando sempre di più verso il fascismo”.

 

“Oltre ad una normativa sulla rappresentatività già ampiamente restrittiva – precisa il dirigente RdB – si impedisce infatti a chi non firma i Contratti nazionali di partecipare ai livelli successivi di contrattazione. Recenti dispositivi limitano ulteriormente i margini di intervento sindacale e nuove modifiche restrittive sono allo studio del Dipartimento per la Funzione Pubblica. Il ruolo dei RSU, i rappresentanti direttamente eletti dai lavoratori, viene poi sempre più svuotato di peso. Tutto questo, insieme all’attacco concentrico a cui viene sottoposto lo stesso Contratto nazionale, va a minare l’articolo 39 della nostra Costituzione, di cui proprio quest’anno ricorre il sessantennale”.

 

“Dalla mobilitazione nazionale di oggi riparte la nostra azione per il 2008”, prosegue Greggi. “Vogliamo che i salari siano tutelati attraverso una vera redistribuzione della ricchezza prodotta e non con una semplice detassazione, che poi andrebbe a sottrarre risorse a quei servizi pubblici che a nostro avviso sono invece da potenziare, anche come componente indiretta a garanzia del salario”.

 

“Torneremo presto in piazza contro la chiusura degli uffici territoriali del Tesoro, continuando così a contrastare lo smantellamento della Pubblica Amministrazione che danneggia lavoratori e cittadini”, conclude l’esponente RdB-CUB P.I..