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Argomento:

PROTESTA DEI LAVORATORI GIUDIZIARI: MAI PIU' SAREMO CAPRI ESPIATORI

Per la dignità e la difesa del ruolo pubblico dei lavoratori giudiziari

Venerdì 16 maggio – Padova, Sit-in davanti al Tribunale

 

In allegato la lettera aperta inviata all’ex Ministro Scotti

Roma -

Il Ministro uscente della Giustizia, Luigi Scottti,  ha inviato gli ispettori ministeriali al fine di stabilire le responsabilità che hanno portato alla scarcerazione da parte del Tribunale di Padova di Samid Abdelghani, il marocchino accusato di violenza sessuale su una ragazzina di 14 anni, tornato in libertà a causa di un errore procedurale.

Intanto la scarcerazione di Abdelghani è diventata lo spunto per un’ennesima crocefissione dei lavoratori giudiziari, che in una ormai logora campagna contro il pubblico dipendente “fannullone” hanno subito pesanti accuse che rasentano l’intimidazione.

 

“Fermo restando che non è addebitabile alcuna responsabilità ai colleghi del Tribunale di Padova, a cui va tutta la nostra solidarietà, ancora una volta si è sbattuto il mostro in prima pagina utilizzando l’episodio per fare notizia e senza approfondire l’argomento”, commenta Pina Todisco, della Direzione nazionale RdB-CUB P.I.. “In questo clima generale di caccia alle streghe, nessuno parla dei mille cavilli legali a cui possono ricorrere gli avvocati e gli imputati per gabbare la legge, mentre si preferisce individuare il capro espiatorio nell’ultima ruota del carro, per favorire il progetto di smantellamento di tutto ciò che è pubblico”.

 

“Dall’ex Ministro Luigi Scotti, quale profondo conoscitore delle problematiche che affliggono gli uffici giudiziari, ci saremmo aspettati un atto di coraggio a difesa di una categoria che non merita il linciaggio morale cui da tempo è sottoposta”, aggiunge Todisco.  “A fronte del silenzio del Ministro uscente, e con la prospettiva della privatizzazione delle cancellerie ventilata dal Ministro Brunetta, il 16 maggio i lavoratori della Giustizia protesteranno davanti al Tribunale di Padova per rivendicare la dignità ed il rispetto che sono loro propri ed in difesa della loro funzione pubblica”, conclude la dirigente RdB-CUB.