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TRIBUNALI CHIUSI ED ENTI DI RICERCA DESERTI: ALTA ADESIONE AGLI SCIOPERI INDETTI NELLA GIUSTIZIA E NELLA RICERCA DA RDB P.I. E USI-RDB

Molto partecipate anche le manifestazioni indette in diversi capoluoghi

Roma -

I lavoratori della Giustizia e della Ricerca hanno aderito numerosi agli scioperi nazionali di 24 ore proclamati per oggi dalla RdB-CUB P.I. e dalla Usi-RdB Ricerca e consistente, nonostante il maltempo, è stata la partecipazione ai cortei e ai presidi organizzati in diverse città (Roma, Bologna, Palermo,Venezia, per ricordare solo le principali). Disagi all’utenza in molti uffici giudiziari, con particolari ripercussioni nei Tribunali di Roma, Padova, e Venezia;  punte di astensione dal lavoro sono state registrate in Enti di Ricerca come ISS, ISPRA ed ENEA.

 

Folta e combattiva la manifestazione a Bologna, dove a scendere in piazza sotto una pioggia battente, oltre ai dipendenti di Giustizia e Ricerca, tanti altri lavoratori in sciopero contro le politiche comunali e provinciali: dall’Altercoop alla Provincia, alle educatrici dei nidi comunali agli operatori di ANLAIDS e della Casa Alloggio Cardinale Lercaro. Il corteo è giunto fin sotto le finestre del Comune di Bologna e si è concluso sotto la Prefettura.

 

I lavoratori giudiziari, che a Roma hanno sfilato fino in via Arenula con lo striscione “Ingiustizia nella Giustizia: siamo pochi, mal pagati e neanche riqualificati”, hanno atteso invano un incontro con i rappresentanti del Ministero. “E’ un atto di arroganza gravissimo – ha commentato Pina Todisco, della direzione nazionale RdB-CUB P.I. – il Guardasigilli, che dal suo insediamento non ha mai voluto incontrare le organizzazioni sindacali, persevera in un atteggiamento sprezzante anche davanti alla forte protesta dei lavoratori e rende noto che ci convocherà l’11 dicembre solo per comunicare decisioni già assunte dal suo Dicastero, dimostrando così l’incapacità politica di questo Governo ad affrontare la necessità di un servizio Giustizia degno di un paese civile”.

 

“Estendiamo i diritti: stabilizziamo la Ricerca” è stata la parola d’ordine del presidio di circa 400 precari della Ricerca che si è svolto a Roma davanti al Parlamento. Delegazioni Usi-RdB hanno incontrato, fra ieri ed oggi, i parlamentari Marianna Madia, Leoluca Orlando e Pancho Pardi, i quali hanno mostrato interesse e disponibilità nei confronti della proposta di legge elaborata dalla sigla sindacale e mirata a riformare l’organizzazione del lavoro a partire dalla stabilizzazione di tutti i precari. “Illustreremo la nostra proposta nella prossima assemblea nazionale dei precari di Ricerca, Scuola e Università del 16 dicembre, in cui lavoratori decideranno se convocare lo sciopero di tutti i precari di questi settori”, ha annunciato Cristiano Fiorentini, della Direzione nazionale RDB-CUB P.I..

 

Rafforzata dalla risposta dei lavoratori a questa giornata di lotta, la RdB-CUB proseguirà nella mobilitazione contro lo smantellamento della Pubblica Amministrazione e contro il tentativo di far pagare la crisi ai precari e ai lavoratori dipendenti.