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GIUSTIZIA: CHIUDE PER MANCANZA DI PERSONALE UFFICIO GIUDICE DI PACE NEL BENEVENTANO

Todisco (RdB-CUB), servizio destinato al collasso con l’introduzione del reato di clandestinità

Roma -

L’ufficio del Giudice di Pace di S. Giorgio La Molara (BN) ha chiuso i battenti per ben 9 giorni nel giro di tre mesi per mancanza di personale. Logica conseguenza, la proroga dei termini di decadenza per il compimento degli atti, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 209 del 9 settembre 2009.

 

“Questi sono i risultati dei tagli indiscriminati al personale giudiziario, che dal 1995 è sceso da circa 53.000 unità alle 41.000 presenti oggi”,  commenta Pina Todisco, della Direzione nazionale RdB Pubblico Impiego. “Questi tagli, insieme al  blocco del turn-over e all’ultima riduzione imposta dalla Legge 133/2008, che ha ridotto la dotazione organica di ben 3.566 unità, fanno sì che il personale sia ridotto al lumicino”.

 

“Cos’altro succederà agli uffici con la riforma del processo civile, che aumenta per valore le competenze del Giudice di Pace, e con l’introduzione del reato di clandestinità?”, domanda Todisco. “Da una prima stima il carico di lavoro che ricadrà sul personale amministrativo sarà raddoppiato, causando il  collasso degli oltre 800 uffici del Giudice di Pace già agonizzanti. E’ utile a questo proposito rammentare che  l’organico amministrativo degli uffici del Giudice di Pace è attualmente pari a 0.50 unità per giudice, mentre gli stessi esperti ministeriali sostengono che la giusta proporzione è di 4 unità amministrative per ciascun magistrato”.

 

 “Ci piacerebbe sapere come pensano i burocrati del Ministero di organizzare i  turni di reperibilità necessari per assicurare le udienze previste dalla nuova normativa in materia di sicurezza pubblica. E con quali fondi, visto che la Legge 133 prevede per il Ministero della Giustizia i seguenti tagli: per il 2009 - €. 218.584.000; per il 2010 -  €. 262.119.000; per il 2011 - €. 454.200.000”, conclude la dirigente RdB P.I..