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Argomento:

UFFICI GIUDIZIARI ROMA: 5 e 6 PRESIDIO DEGLI ADDETTI AL "DATA ENTRY". COMINCIANO I LICENZIAMENTI DEGLI ESTERNALIZZATI DELLA GIUSTIZIA

Roma, Tribunale Civile – Viale Giulio Cesare angolo via Lepanto - dalle ore 9.30

Roma -

La società “ Insiel ”, una delle ditte che gestiscono in appalto il servizio di data entry (scannerizzazione ed inserimento dati negli archivi informatici) per gli Uffici Giudiziari di Roma, ha già iniziato a licenziare i dipendenti. Questa situazione è conseguente al taglio di risorse per i contratti esterni attuato dal Ministero della Giustizia, ed è destinata a creare gravi problemi sia ai lavoratori, precari da anni, sia alla gestione degli uffici giudiziari in tutta Italia.

 

Per quanto riguarda Roma, il 30 giugno 2007, allo scadere dei contratti, sono stati messi alla porta 12 operatori a tempo determinato della “Insiel” (di cui 2 al civile, 7 al Gip, 2 in dibattimento penale, 1 all’ufficio unico Rege);  per i dipendenti della società “Data Service” si prefigurano entro la fine dell’anno licenziamenti a scaglioni, cassa integrazione e mobilità. In totale sono circa 100 i lavoratori a rischio di perdita definitiva del posto di lavoro.

Questa situazione si verifica d opo circa 10 anni in cui gli addetti al data entry hanno operato all’interno degli Uffici Giudiziari - tribunale civile e penale, corte di appello, casellario, giudici di pace - svolgendo qualsiasi tipo di mansione per supplire alle enormi carenze di organico presenti in quasi tutti gli uffici.

 

Le RdB-CUB hanno da tempo posto il problema del precariato nel settore Giustizia, avviando una trattativa a livello ministeriale e parlamentare e proponendo l’assunzione in modo programmato di tutto il personale precario. Sulla specifica questione degli esternalizzati del data entry hanno inoltre richiesto provvedimenti urgenti per evitare almeno i licenziamenti degli addetti.

 

Finora, anziché eliminare gli sprechi derivanti dalle esternalizzazioni, che indirizzano risorse verso chi svolge vero e proprio “appalto di manodopera”, e garantire invece l’assorbimento diretto di addetti professionalizzati in anni di attività per il servizio pubblico, si è scelto di eliminare i lavoratori.

Per questo, dopo il primo sciopero del settore dello scorso 26 giugno, prosegue la mobilitazione indetta dalle RdB-CUB, che attueranno due giorni di protesta di fronte al Tribunale Civile di Roma:

    * contro la continua precarietà lavorativa, salariale e di vita
    * per la riassunzione immediata di tutti i lavoratori a termine non rinnovati e il blocco delle procedure di riduzione del personale
    * per l’avvio di un processo di riconoscimento del periodo lavorativo svolto in anni di precariato
    * per la reinternalizzazione dei servizi in appalto, che costano di più e non garantiscono la dignità dei lavoratori