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1° maggio per i salari, contro la guerra: USB ricorda la festa di lavoratori a Napoli, Bergamo, Cosenza e Bologna

Napoli
Roma -

Un 1° Maggio per i salari e conto la guerra: è così che l'Unione Sindacale di Base ha ricordato la festa dei lavoratori in quattro piazze organizzate tra Napoli, Bergamo, Cosenza e Bologna.

A Napoli una piazza San Francesco, a Porta Capuana, gremita da lavoratori e studenti ha visto susseguirsi interventi che hanno rappresentato vertenze importanti come quella dell'ex Ilva, della Jabil e della Softlab, nonché quella dei lavoratori pubblici, dei movimenti di lotta per la casa, e di categorie come quella degli autotrasportatori che hanno scelto recentemente di organizzarsi con USB. Un momento particolarmente toccante è stato il ricordo della madre di Patrizio Spasiano, morto sul lavoro in fabbrica a 19 anni: fabbrica che non ha chiuso nemmeno un giorno, continuando imperterrita a produrre, a dimostrazione che si rende sempre più improrogabile contro questa barbarie l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro

A Bergamo, dopo le violenze contro il corteo del 25 aprile, centinaia di lavoratrici e lavoratori hanno sfilato fino alla Questura, per denunciare quanto avvenuto durante la festa della liberazione e solidarizzare con il popolo palestinese e contro il genocidio. Qui una delegazione di lavoratori e lavoratrici stranieri ha lanciato un appello per il permesso di soggiorno e contro le politiche discriminatorie perpetrate nei loro confronti, con interminabili liste di attesa per vedere riconosciuto il diritto al permesso di soggiorno.

Giornata di dibattito, socialità e musica invece a Cosenza, Piazza Kennedy, con al centro il no alle politiche di guerra e alla precarietà, mentre a Bologna l’appuntamento è stato, come da consolidata tradizione, al Parco della Zucca.

Insomma 4 piazze chiaramente e coerentemente per il salario e contro la guerra, che hanno sbugiardato la propaganda del governo in materia di politiche del lavoro e denunciato il nesso tra l'attacco ai salari, la folle corsa al riarmo e le politiche repressive contenute nel nuovo pacchetto sicurezza.

Ma anche 4 piazze che contengono una risposta all'ipocrisia dei sindacati complici, principali artefici di quella moderazione salariale che ha fatto precipitare nel nostro paese i salari delle lavoratrici e dei lavoratori.

Unione Sindacale di Base