Roma, Asia-USB: 14 dicembre ore 15 Piazza Madonna di Loreto, indietro non si torna sul diritto all'abitare!
Fermiamo la manovra del governo che cancella le risorse e reprime le lotte
Una lettura anche superficiale del dispositivo della manovra finanziaria governativa ci consegna nero su bianco quello che già sapevamo, ossia che Giorgia Meloni e Matteo Salvini non hanno intenzione di mettere un euro per il sostegno di politiche abitative pubbliche, come rilancio dell'edilizia residenziale, strumenti per arginare l'ondata di decine di migliaia di sfratti a livello nazionale, messa in sicurezza dei territori dal dissesto idrogeologico causato dall'intersezione tra cementificazione e cambiamento climatico, gli alloggi per chi studia nelle università e le giovani generazioni, strumenti di supporto a chi a oggi non riesce più a sostenere il mutuo e sta scivolando da una situazione sociale garantita alla sostanziale indigenza.
Anzi, ha persino definanziato i pochi strumenti "emergenziali" (ad esempio il bonus affitto) pensati per mitigare il disagio abitativo delle famiglie, oltre ad aver impresso tagli orizzontali al welfare, dalla sanità alla cancellazione del Reddito di Cittadinanza.
In compenso, non mancano ingenti finanziamenti per le grandi opere inutili e dannose: basti solo pensare all'aumento dello stanziamento per la società "Stretto di Messina", arrivato alla cifra di 670 mln di euro ancor prima che inizi la fase di progettazione!
Non mancano poi le risorse economiche per alimentare l'escalation bellica e foraggiare le aziende che fanno profitto nei conflitti in corso nei vari teatri di guerra internazionali. In questo senso, non possiamo certo dimenticare il totale allineamento politico del governo alla linea dettata dalla NATO e della Unione Europea: armi e sostegno ad libitum in Ucraina senza alcuna prospettiva di soluzione del conflitto; sostegno anche alla politica genocida e coloniale di Israele, che qualche dazione "caritatevole" e "umanitaria" mandata al fronte non può certo cancellare.
Mentre quindi la finanziaria dimentica completamente le questioni sociali di questo Paese, il pacchetto sicurezza si appresta ad affrontare in modo muscolare il dissenso, e le tensioni sociali che inevitabilmente si ingenerano, pensando a come attuare sfratti e sgomberi più efficienti, creando nuovi reati, aumentando in maniera draconiana le pene connesse alle pratiche dei movimenti sociali quali blocchi stradali, invasioni di edifici e resistenza a pubblico
ufficiale. Insomma, le uniche case che il Governo Meloni pensa di riempire sono quelle circondariali!
Anche il Piano Casa del Comune di Roma non potrà fare tanta strada se non viene sostenuto e preso come riferimento nazionale. Cosa che sicuramente non intendono fare Regione Lazio e Governo, ma che anche l'opposizione in Parlamento non sta prendendo minimamente in seria considerazione.
Per questo il 14 dicembre saremo in piazza Madonna di Loreto, nel centro di Roma, per ribadire in tante e tanti la nostra contrarietà ad una manovra economica capace solo di allargare le disuguaglianze sociali e completamente virata su una ricerca del consenso basata sulla paura e sull'attacco alle fasce sociali e alle persone più povere, stigmatizzate come portatrici di degrado e pericolosità sociale. Partiamo da qui per rilanciare la mobilitazione nazionale necessaria!