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15 anni di USB: abbiamo raccolto da terra la bandiera della lotta di classe, della solidarietà internazionalista e dell’indipendenza

Roma -

In questi giorni festeggiamo il 15° anniversario della nascita di USB.

Possiamo senz'altro parlare di una scommessa vinta che oggi propone sulla scena sindacale italiana un soggetto molto più ampio, radicato e influente, che sta realizzando il progetto di confederalità di classe per cui è nato.

La scelta che RdB e SdL, i due soggetti costituenti principali, operarono nel 2010 non fu facile.  Si trattava di cominciare una nuova storia dopo anni di attività separata, alzando la testa e scrollandosi di dosso i riti, le gelosie e le litigiosità proprie di un sindacalismo di base incapace di andare oltre un cliché tarato sugli anni novanta del '900 per costruire un soggetto nuovo, con un orizzonte capace di intercettare davvero quei settori di classe, sempre più numerosi, che abbandonavano i sindacati complici e concertativi.

Oggi la USB combatte giorno dopo giorno nelle fabbriche, nei magazzini della logistica, negli uffici pubblici e nelle aziende di servizi, tra i pensionati, organizza i migranti per i propri diritti e con loro occupa le terre per porre fine allo sfruttamento, individua nei lavoratori precari, senza tutele e/o a basso salario la nuova frontiera della lotta di classe, cresce e si organizza nei territori per i diritti degli abitanti contro la speculazione e il caro affitti e mutui

 Sempre in prima linea nello scontro tra capitale e lavoro combatte lo sfruttamento che produce quotidianamente morti sul lavoro, sostiene le lotte dei popoli per l’indipendenza e l’autodeterminazione, combatte lo stato terrorista di Israele che sta attuando il genocidio del popolo palestinese.

È questa la nostra confederalità, un progetto che tiene assieme il mondo del lavoro, che rifiuta la frammentazione e il corporativismo e pratica la lotta di classe, la solidarietà e l’internazionalismo, che contratta e rovescia i tavoli.

Uno dei primi atti, che ha segnato molto positivamente il nostro percorso, è stata l'adesione piena e convinta alla Federazione Sindacale Mondiale, di cui oggi siamo parte significativa in Europa e nel mondo, che esprime il livello più alto e diffuso di sindacato internazionale combattivo e di classe e che non ha mai abbandonato i suoi caratteri antifascisti, antiimperialisti e anticolonialisti che sono anche i caratteri distintivi di USB.

Ci sentiamo più forti, insieme ad altri 105 milioni di lavoratori sparsi in 132 Paesi.

Quest'anno anche la FSM festeggia il suo anniversario, compie 80 anni essendo nata il 3 ottobre del 1945 a Parigi durante una conferenza mondiale a cui partecipò anche la CGL di Di Vittorio che ne divenne poi Presidente per lunghi anni, fino alla sua morte. La CGIL scelse poi di uscire dalla FSM per approdare alla CISL internazionale, oggi CSI, cioè il sindacato della cogestione, delle compatibilità con le scelte del capitale, della svendita degli interessi di classe.

USB ha raccolto da terra la bandiera della lotta di classe, della solidarietà internazionalista, dell'indipendenza da padroni e governi e oggi festeggiamo due importanti anniversari che non sono ritualità o sguardo volto al passato ma promessa di continuità e di lotta.