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15 OTTOBRE: TOMASELLI (USB), UNO SCANDALO CHE IN ITALIA NON SI POSSA MANIFESTARE SOTTO I PALAZZI DEL POTERE

La mobilitazione è forte e non si spegnerà in una giornata

Roma -

“La manifestazione nazionale del 15 ottobre si preannuncia partecipata oltre ogni aspettativa”, annuncia Fabrizio Tomaselli, dell’Esecutivo nazionale USB. “Con centinaia di pullman, e con treni ed aerei, arriveranno a Roma in decine di migliaia e si sommeranno ai lavoratori, agli studenti, ai precari, ai migranti, ai pensionati e ai cittadini romani che usciranno dalle loro case per portare il loro dissenso per le strade della capitale”.

 

Prosegue Tomaselli:“Mentre però a New York, ad Atene, a Madrid e nella maggioranza delle città d'Europa e degli Stati Uniti si manifesta davanti ai simboli del potere economico e politico, in Italia scandalosamente le autorità vietano ai manifestanti di raggiungere il Parlamento e le principali sedi di chi è responsabile e rappresentante delle politiche del nostro paese”.

 

“Evidentemente i politici italiani hanno paura del popolo. La loro coscienza è sporca – sottolinea il dirigente USB - sanno di non aver fatto nulla contro una crisi che sta mettendo in ginocchio milioni di famiglie e che hanno contribuito a determinare difendendo banche e finanza. Si arroccano così nei loro fortini, sperando che il 16 ottobre avrà cancellato e dimenticato il dissenso espresso nelle strade di Roma. Ma il 15 ottobre sarà soltanto una tappa per costruire un dissenso ed una opposizione che non potrà certo spegnersi nell'arco di una giornata o con l’eventuale caduta del Governo Berlusconi”.

 

Conclude Tomaselli: “La lotta e le mobilitazioni sono sicuramente contro questo governo, contro la confindustria e i sindacati ‘complici’ che hanno svenduto contratti e diritti; ma anche contro qualsiasi altro governo tecnico o fotocopia, a maggioranza di centro-destra o di centro-sinistra, che persegua gli stessi obiettivi ed utilizzi gli stessi strumenti, che accetti e condivida i diktat dell'Unione europea in difesa degli interessi e dei profitti di banche e finanza”.