19 miliardi in più di gettito fiscale, ma dal Governo nulla per chi lavora: riprendiamoci ciò che ci spetta
19,2 miliardi in più di gettito fiscale nei primi sette mesi del 2024, come certificato dal bollettino mensile del Mef, sarebbe di per sé una ottima notizia. Ci sarebbero le condizioni per aggiungere risorse ai miseri stanziamenti previsti per i rinnovi contrattuali pubblici, o per potenziare la sanità e la previdenza pubblica. A maggior ragione se, a trainare questo exploit del gettito fiscale, sono proprio i lavoratori dipendenti le cui ritenute, oltre ad assorbire la stragrande maggioranza del gettito Irpef, registrano una impennata pari a circa l’8,5 percento rispetto allo stesso periodo del 2023; che, tradotto, significa aver pagato più tasse.
Insomma, intervenire aumentando le pensioni e le risorse per i rinnovi contrattuali pubblici significherebbe semplicemente restituire loro ciò che hanno versato all'erario.
Giustizia sociale, niente più...
E invece nulla: il Ministro dell'Economia invita alla prudenza, chiude ad ogni opzione di politiche espansive e, come nulla fosse, il governo continua la crociata contro le pensioni, tra obbligatorietà dei fondi pensione e la incredibile proposta di sfondare il tetto dei 67 anni nel settore pubblico, per ovviare alle carenze di organico (Ministro Zangrillo dove sono finite le assunzioni e la PA attrattiva per i giovani?), mentre continua una trattativa sui rinnovi contrattuali pubblici con risorse sul piatto che coprono appena un terzo dell'inflazione.
Per il governo, quindi, nessun "tesoretto" da impiegare perché la manovra si inserisce nel solco delle nuove regole europee, delle procedure di rientro dal deficit, delle raccomandazioni di Bruxelles tutte orientate a ridurre la spesa sociale.
Per le lavoratrici e i lavoratori da questo governo nessuna buona notizia all'orizzonte: anzi la beffa della riproposizione del taglio del cuneo fiscale.
L'unica bella notizia sarebbe assicurare un autunno terribile al governo, per riprenderci ciò che ci spetta e rispedire al mittente tutte quelle alchimie contabili che hanno reso il nostro paese fanalino di coda in Europa per salari e pensioni.
Questo il compito che ci attende.
Unione Sindacale di Base