Alla scuola pubblica servono 20mila collaboratori scolastici in più, assunti a tempo indeterminato
In queste settimane si sta discutendo della mobilità del personale docente ed ATA statale e del contratto integrativo che disciplinerà la mobilità degli gli ex LSU internalizzati, una doppia contrattazione tra sindacati complici e Miur che non affronta il vero problema: l’assoluta necessita di un corposo aumento dell’organico di diritto dei collaboratori scolastici, di 20.000 unità. Questo aumento risolverebbe gran parte dei problemi dei collaboratori scolastici, che da decenni subiscono tagli e lavorano in condizioni di estrema difficoltà, con numeri sempre più insufficienti per garantire la sorveglianza, l’affiancamento al lavoro didattico e la pulizia degli istituti scolastici.
L'aumento di organico, lo ribadiamo, è un atto dovuto e potrebbe garantire l'immissione in ruolo di tutto il personale statale presente in prima fascia, che attende da anni la stabilizzazione, accanto alla già avvenuta trasformazione dei contratti part time in full time dei collaboratori scolastici internalizzati, mettendo fine alla stagione dei tagli iniziata dalla Gelmini.
L'emergenza Covid ha messo a nudo la cronica carenza di organico nella scuola pubblica statale, in particolare dei collaboratori scolastici, la cui centralità per garantire sicurezza e ripartenza in presenza è diventata evidente. Le "supplenze Covid", che noi chiediamo siano prolungate al 30 giugno, hanno dimostrato la necessità di avere più collaboratori scolastici all'interno delle scuole. Anche per questo rivendichiamo con forza la vittoria ottenuta con la trasformazione definitiva dei 2.280 posti part time in full time degli ex Lsu internalizzati e l'immissione in ruolo dei restanti 45 esuberi aventi diritto dal 1° settembre. Proprio questo successo ci spinge oggi a chiedere un massiccio aumento dell’organico di 20.000 unità, al fine di garantire ai collaboratori scolastici presenti nella prima fascia delle graduatorie provinciali la tanto attesa stabilizzazione, senza che questo legittimo diritto venga intaccato dalla sacrosanta internalizzazione dei lavoratori ex Lsu, che deve essere completata con la pubblicazione del secondo bando, superando ritardi e ambiguità contro cui ormai da mesi, come i lavoratori in attesa sanno ormai molto bene, ci battiamo. Diciamo basta alla guerra tra poveri alimentata da Cgil, Cisl e Uil, che continua a mettere collaboratori scolastici precari contro collaboratori scolastici internalizzati.
Oggi la scuola pubblica statale ha bisogno di tutti per poter ripartire in sicurezza e garantire la didattica in presenza, bisogna immediatamente intervenire sugli organici e finalmente restituire dignità ai collaboratori scolastici, che rappresentano la categoria di lavoratori più sfruttata nelle scuole, oggetto di continui soprusi da parte di Dirigenti Scolastici e DSGA, estremamente penalizzata dal punto di vista retributivo, nonostante la funzione fondamentale svolta all'interno della scuola pubblica statale, oggetto di continue campagne svilenti.