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5 DICEMBRE: IL MONDO DEL LAVORO SI MOBILITA A BOLOGNA

Scendono in piazza i lavoratori giudiziari e della Ricerca, i lavoratori della Provincia, le educatrici ed il personale dei nidi comunali e dell’ Altercoop, i dipendenti di ANLAIDS e le operatrici della Casa Alloggio di Bologna.

Manifestazione cittadina indetta dalla RdB-CUB con corteo da Piazza Rossini –ore 9.30

Bologna -

Domani, 5 dicembre, a Bologna sarà una importante giornata di mobilitazione cittadina. A scendere in piazza per la manifestazione indetta dalla RdB-CUB saranno tanti lavoratori di diversi settori, che hanno così inteso trasformare le loro vertenze in un forte momento unitario di lotta.

 

Ci saranno i dipendenti degli uffici giudiziari e della Ricerca, in sciopero nazionale di 24 ore; i lavoratori della Provincia, che intende a mandare a casa oltre 50 lavoratori precari, tagliare del 50% il salario accessorio di tutti i dipendenti e bloccare le progressioni di carriera orizzontali e verticali fino al 2011; le educatrici precarie dei nidi, private di qualunque ipotesi di stabilizzazione; i dipendenti dell’Altercoop, che pur svolgendo la stessa attività dei loro colleghi dipendenti comunali e soggetti al Comune sia professionalmente che nell’organizzazione del lavoro, subiscono il ben più misero trattamento economico previsto dal contratto delle cooperative sociali; i dipendenti di ANLAIDS (Associazione Nazionale per la lotta contro l'Aids) e le operatrici della Casa Alloggio Cardinale Lercaro di Bologna, in stato di agitazione contro la chiusura dell’unico centro nel comune di Bologna in grado di assicurare il servizio di assistenza domiciliare extra-ospedaliera ai malati di Aids in condizioni di disagio sociale.

 

Il partirà alle 9.30 piazza Rossini, con presidi prima sotto le sedi della Provincia e del Comune e poi davanti al Palazzo del Governo, dove una delegazione di rappresentanti RdB sarà ricevuta dal Prefetto.

 

“Questa mobilitazione ha un denominatore comune – spiega Vincenzo Capomolla della Federazione RdB-CUB Emilia Romagna - sono lavoratori esausti da 15 anni di politiche lavorative e sindacali fatte di tagli di diritti e salario, da una precarietà nel lavoro e nella vita ormai insostenibili, da una ennesima crisi che i lavoratori non vogliono e non possono più pagare. Se ancora una volta il governo e le amministrazioni locali pensano di venirne fuori trincerandosi dietro i soliti sindacati cuscinetto e proseguendo la politica nazionale di Robin Hood al contrario, con decine di miliardi di euro a banchieri e finanzieri, vuol dire che il re stavolta è davvero cieco e dal suo palazzo non vede più la realtà”, conclude il rappresentante RdB-CUB.