AREA STAMPA

Dipartimento Comunicazione

Tel./Phone:
(+39) 3456712454

Fax:
(+39) 06 54070448

e-mail:
areastampa@usb.it

Roma, via dell'Aeroporto 129

Argomento:

6 SETTEMBRE: TANTE LE ADESIONI INTERNAZIONALI ALLO SCIOPERO GENERALE DEL SINDACALISMO CONFLITTUALE

Roma -

Numerose le adesioni internazionali allo sciopero generale proclamato il 6 settembre da USB, Slaicobas, ORSA, Cib-Unicobas, Snater, SICobas e USI.

 

Confederazioni ed organizzazioni sindacali di tutto il mondo hanno inviato messaggi di solidarietà e sostegno allo sciopero italiano la cui piattaforma, che ha al primo punto l’opposizione alle manovre imposte dalla UE ai governi nazionali, con misure contro i lavoratori e le classi popolari, risulta significativamente condivisa dagli altri sindacati conflittuali europei.

 

Fra le adesioni giunte alla Confederazione USB si ricorda quella del PAME, il combattivo sindacato greco; della Central Sindical Unitaria di Spagna e della catalana COS; delle organizzazioni francesi SOLIDAIRES e della CGT de Liévin; della svizzera Fédération Syndicale SUD, della Serba CATUS;  della finlandese UITBB.

Dagli altri continenti, spicca il sostegno dalle confederazioni pachistane All Pakistan Federation of United Trade Unions; e Pakistan Labour Federation (PLF) e della congolese  COD.

 

Di particolare rilievo il messaggio della Segreteria della FSM/WFTU, la Federazione Sindacale Mondiale di cui USB è membro,  che a nome dei suo 80 milioni di iscritti in tutto il mondo scrive :

“Uniamo la nostra voce insieme alla vostra voce nelle battaglie per resistere ai piani governativi di allineamento ai dettami europei, i quali prendono a bersaglio tutti i settori dell’economia e della società (….) Per la FSM – continua la nota – la speranza sta nelle lotte  e nel coinvolgere in queste lotte  i giovani, le donne, i migranti, le popolazioni native. In Europa, Asia, America Latina i popoli stanno manifestando per chiedere la cancellazione del debito, lavoro stabile e a tempo pieno, educazione libera e pubblica, soddisfazione dei bisogni primari”.

E conclude: “Attraverso le piccole e le grandi battaglie la classe lavoratrice capirà che il futuro dell’umanità può essere drasticamente migliorato soltanto eliminando lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo”.