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8 marzo, la grande giornata di mobilitazione di USB INPS

Nazionale -

La giornata dello sciopero internazionale contro la violenza sulle donne e per la parità dei diritti, proclamato in Italia dalla USB a sostegno della piattaforma rivendicativa del movimento Non una di meno, è cominciata con un folto presidio davanti al Ministero del Lavoro per chiedere il riconoscimento per legge del salario minimo orario a 10 euro. Presenti molti lavoratori precari, sfruttati, sottopagati. Alla manifestazione ha partecipato anche una delegazione della USB INPS volendo portare in piazza il sostegno concreto di chi è impegnato quotidianamente a garantire ai cittadini gli strumenti di Welfare pubblico.

Il pomeriggio alle 14 le lavoratrici e i lavoratori del Contact Center INPS si sono spostati davanti alla sede della direzione generale dell’Istituto nazionale della previdenza sociale per manifestare la preoccupazione sui ritardi del percorso d’internalizzazione del servizio, che sarà gestito da Inps Servizi spa, la società in house partecipata al 100% dall’INPS, mettendo così fine almeno per questa attività alla catena degli appalti che hanno determinato precarietà lavorativa e limitato la qualità del servizio.

La struttura nazionale di USB INPS sta accompagnando tale percorso con costante partecipazione, sostenendo da anni la necessità di procedere all’internalizzazione delle diverse attività affidate all’esterno, a cominciare dall’informatica, dove il ruolo delle società esterne è diventato nel tempo nettamente prevalente rispetto alle professionalità interne sulle quali solo recentemente si è tornati ad investire con nuove assunzioni, per proseguire con il Contact Center e con i servizi di pulizia e manutenzione impianti.

In occasione della protesta di ieri era stato chiesto un incontro al presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, e al direttore generale, Vincenzo Caridi. Purtroppo, alla vista dei lavoratori le porte dell’Istituto sono state sbarrate e le forze dell’ordine presenti si sono schierate ad impedire l’ingresso nella sede dell’INPS.

I delegati nazionali della USB INPS si sono trovati le porte d’accesso ai piani degli uffici del direttore generale e del presidente interdetti al loro passaggio, con la precisa disposizione che la USB non dovesse accedere agli uffici. Un ritorno al passato che non ci si sarebbe mai aspettati da un sincero democratico come l’attuale presidente. Solo dopo le decise proteste dei delegati sindacali e a seguito di interlocuzioni telefoniche con presidente e direttore generale la situazione si è sbloccata e l’amministrazione ha concesso l’incontro. È risultato evidente quanto le elezioni RSU stiano condizionando i rapporti interni. Probabilmente a livello sindacale c’è chi soffre ad avere una USB secondo sindacato per rappresentatività all’INPS e cerca in tutti i modi d’isolare il sindacato di base premendo sui vertici dell’ente perché non si conceda spazio e visibilità alla USB. Tempo perso, perché così come accaduto in passato anche questa volta non ci si lascerà condizionare da simili meschini tentativi e si continuerà a portare avanti le vertenze con le modalità necessarie, indipendentemente dalle scadenze elettorali.

Nell’incontro di ieri pomeriggio con il direttore generale Vincenzo Caridi, con il direttore centrale dell’Ufficio di presidenza Vito La Monica, e con il direttore generale di Inps Servizi spa Paolo Tazzioli, sono stati affrontati alcuni temi relativi al percorso d’internalizzazione. È stato confermato il termine del 1° dicembre 2022 per l’approdo all’internalizzazione. Pur nelle more dell’acquisizione definitiva del parere legale in merito alle modalità selettive del personale, è stato indicativamente riferito che il personale interessato sarà quello che all’interno della commessa affidata a Comdata è stato impiegato per il servizio di Contact Center INPS, pur tenendo conto della normativa in vigore che fa riferimento a una selezione pubblica. Anche per quanto riguarda l’ubicazione del servizio, ci si sta muovendo per verificare la possibilità nei diversi territori di allocare il personale del Contact Center in stabili di proprietà dell’Istituto. Una volta definito il Piano industriale, Inps Servizi spa si dedicherà alla stesura del bando che sarà oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali preventivamente alla sua pubblicazione. La USB nel prendere atto delle informazioni ricevute ha manifestato la propria netta contrarietà alla richiesta avanzata da Comdata di entrare, come partner di Inps Servizi spa, nella futura gestione del servizio d’informazione telefonica.

Al termine dell’incontro è arrivata da parte del presidente Tridico la convocazione ufficiale di tutte le organizzazioni sindacali per un incontro telematico sul percorso d’internalizzazione del Contact Center INPS che si terrà il prossimo 11 marzo. Senza peccare di presunzione, appare evidente che l’iniziativa della USB abbia sollecitato un intervento diretto dei vertici INPS che altrimenti non ci sarebbe stato. Ben venga la possibilità di un allineamento delle informazioni tra tutte le rappresentanze sindacali con l’auspicio che realmente si remi tutti nella stessa direzione, favorendo e accelerando il percorso d’internalizzazione del servizio.

La giornata si è conclusa con la manifestazione organizzata da Non una di meno, dove lo striscione principale richiamava la drammatica attualità con lo slogan “GUERRA ALLA GUERRA”, mentre altre manifestazioni si sono svolte in tutta Italia con la presenza in piazza di decine di migliaia di manifestanti.

USB Pubblico Impiego INPS

Roma, 9 marzo 2022