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A fuoco l'ennesimo bus di SETA: fortunatamente non ci sono feriti, ma non si può sperare sempre nella buona sorte

Modena -

Questa volta ha preso fuoco il bus della linea 710 partito da Marano alle 17:15, che stava concludendo la corsa a Zocca. In prossimità del centro, verso le 18:50, si sono sviluppate le fiamme nel vano motore della vettura modello Man Autodromo, di molti anni di vita e con un chilometraggio importante. Uno di quei bus, cioè, che doveva essere rottamato già da tempo.

Fortunatamente non c'erano passeggeri a bordo, ma se si pensa che la corsa precedente in partenza da Vignola trasportava almeno 30 passeggeri, si deve per forza parlare di un'altra tragedia evitata, anche per i rischi corsi dal conducente, che ha svuotato l'estintore per cercare di domare le fiamme, mettendo a rischio la propria incolumità! 

Fortunatamente è stato aiutato da un passante che è andato a recuperare altri estintori e anche da un vigile del fuoco che si è servito dell'abitazione vicina per prendere dell'acqua; in questo modo si è evitato che la vettura venisse completamente avvolta dalle fiamme, con il rischio di creare potenziali situazioni di pericolo per le case vicine e i passanti, oltre che un danno ambientale. 


Se si pensa che solo pochi mesi fa un incendio terrificante nel deposito SETA di Reggio Emilia ha distrutto diverse vetture, se si contano tutti gli altri bus che si sono incendiati o che continuamente rimangono fermi per guasti sul territorio modenese, è evidente che occorre intervenire prima possibile per stabilire le responsabilità, prima di ritrovarci a parlare di un'altra tragedia che poteva essere evitata.

Da diversi anni USB Lavoro Privato apre vertenze sindacali in SETA, ponendo la massima attenzione sul problema della sicurezza del servizio, degli operatori di esercizio e delle persone trasportate. In occasione di uno dei tanti incontri in Prefettura a Modena, qualche anno fa, la Direzione aziendale accusava USB di usare la sicurezza come un slogan sindacale, qualcosa di pretestuoso per danneggiare l'immagine di SETA per altri interessi. E in uno dei tanti scioperi scrivevamo: "In difesa del profitto muoiono diritti e sicurezza!" Come si può pensare che rivendicare il diritto alla sicurezza e le altre tutele sia solo uno slogan?  

Evidenziamo tutto questo alla luce anche della recente tragedia della funivia Stresa-Mottarone, perché il problema è nazionale, riguarda la maggior parte delle aziende di trasporto pubblico, come ogni altra realtà privata, dalla più piccola alla più grande, in cui gli interessi economici spesso prevalgono su tutto il resto.  

USB L.P. Modena