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A Milano il re è nudo (e la polizia locale pure): la capitale della moda non riesce a vestire i suoi agenti

Milano -

Il Comune di Milano non riesce ad assicurare alla sua polizia locale una regolare fornitura di vestiario e accessori. Paradossale in una città che da decenni si fregia del titolo di capitale della moda italiana. Il risultato è che i nuovi agenti dei corsi 68° e 69° per non svolgere il servizio in mutande i pantaloni hanno dovuto comprarseli (sperando in un rapido rimborso), mentre a quelli del 70° sono state consegnate divise di taglia errata, rigorosamente senza berretto e prive di portamanette e portacaricatore.

Come se non bastasse, gli agenti più fortunati hanno ricevuto sì un paio di pantaloni e una polo, ma in esemplare unico, cioè senza cambi. A meno di non voler passare le notti in bianco per lavare, asciugare e stirare quei capi unici.

Gli agenti in pattuglia e negli uffici si ritrovano così con giacche, camicie, polo, pantaloni e altro materiale differente e, cosa ancora più grave, deteriorato al punto da non permettere il loro utilizzo.

A tutela della dignità dei lavoratori, l’Unione Sindacale di Base ha inviato al Comune di Milano la lettera in calce.

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c.a. Comune di Milano (Assessore Sicurezza Urbana, Vicedirettore Generale e Direttore Direzione Risorse Umane e Organizzazione, Comandante Polizia locale, Vice Comandante Polizia Locale, Direttore Area Affari Generali)

Oggetto: continui disagi vestiario della Polizia Locale di Milano

Si chiede un intervento immediato da parte dei Dirigenti in indirizzo e da parte dell’Assessorato sul tema del vestiario degli operatori e delle operatrici della Polizia Locale di Milano in quanto la situazione attuale non consente la fornitura completa sia ai nuovi agenti e ufficiali sia a quelli già in servizio.

Durante gli incontri avvenuti tra i mesi di dicembre 2022 e di febbraio 2023 l’Organizzazione Sindacale scrivente ha evidenziato che ai nuovi agenti (corsi 68° e 69°) non è stato fornito un vestiario completo costringendo il suddetto personale a rivolgersi a negozi di armeria per acquistare ad esempio dei pantaloni per potere così svolgere la propria attività di servizio per cui hanno studiato e superato il concorso.

Nel mese di aprile, poco prima di Pasqua, è giunto presso i Comandi Decentrati il personale neoassunto (70° corso) al quale è stata recapitata una scatola con all’interno la divisa. Questi nuovi colleghi si sono ritrovati con taglie errate, l’assenza del berretto di servizio, del portamanette e porta caricatore (ancora oggi non consegnati) e quindi si è venuto a creare all’interno delle suddette sedi lavorative un mercato di scambio o donazioni tra i colleghi per consentire ai nuovi operatori di potere lavorare.

Abbiamo, inoltre, recentemente ricevuto l'informazione, che chiediamo di verificare in tempi brevi, che la società Forint S.p.A. sta gestendo nei confronti del suo cliente “Comune di Milano” i tempi e l’organizzazione per la consegna del materiale necessario ed in merito a ciò facciamo notare che:

  • provvederà solamente verso fine giugno a consegnare nei Comandi Decentrati il materiale mancante, soprattutto ai colleghi neoassunti, nonostante molti operatori e operatrici non possiedano i cambi; infatti sono stati consegnati loro un solo pantalone o una sola maglietta polo e quindi arrivare a fine giugno sarà abbastanza problematico, specialmente con l’arrivo dell’estate e delle elevate temperature;
  • fissa appuntamenti a fine luglio per le richieste di fornitura effettuate ad aprile/maggio come camicie o magliette polo, scarpe, giacche deteriorate e non più utilizzabili;
  • prosegue con il metodo, adottato giustamente durante l’emergenza sanitaria Covid-19 per la salvaguardia della salute, della consegna di pacchi presso le sedi lavorative, metodo non ottimale in quanto ogni fornitura possiede caratteristiche differenti sia per la vestibilità e sia per i differenti tessuti utilizzati causando di conseguenza la consegna di taglie molto spesso errate; si ritiene necessario ritornare al metodo di invio del personale presso la Forint S.p.A. per effettuare per ogni capo di abbigliamento fornito la prova della corretta taglia ed evitare così le continue perdite di tempo e lunghe attese per le sostituzioni le quali dovrebbero avvenire in un paio di giorni e non certo settimane;
  • sta obbligando gli uffici, e il personale, a rifare le richieste di materiale con il nuovo modulo inoltrato a fine aprile non tenendo conto delle richieste dei mesi precedenti già approvate.

La nostra Organizzazione Sindacale vi chiede di essere presenti nella risoluzione della problematica dell’uniforme che amiamo e che amano i cittadini di Milano e che allo stesso tempo rappresenta questa Amministrazione. Oggi la fotografia è la seguente: gli agenti in pattuglia e negli uffici si ritrovano con giacche, camicie, polo, pantaloni e altro materiale differente e cosa ancora più grave deteriorato che non permette il loro utilizzo.

Per i motivi sopra esposti, e in attesa di un Vostro pronto intervento, ci permettiamo di ricordarvi che l’uniforme, detta anche divisa, serve a distinguere chi la indossa indicandone l’appartenenza ad un determinato Corpo che nel nostro caso è il glorioso Corpo di Polizia Locale di Milano, a una determinata categoria e anche eventualmente il grado o segno distintivo (anche questi mancanti) e la funzione che egli riveste all’interno di quel corpo.

In attesa di un sollecito riscontro e soluzioni delle problematiche espresse riservandoci le azioni necessarie a tutela,

distinti saluti

USB Pubblico Impiego – Polizia Locale