Acciaierie D’Italia, tavolo al ministero del Lavoro, USB: raggiunto nella notte l'accordo sulla cassa integrazione. Ora non ci sono più scuse per non garantire il rilancio
La nostra organizzazione può dirsi soddisfatta di aver raggiunto, unitariamente alle altre organizzazioni sindacali, l'accordo sulla cassa integrazione di Acciaierie D'Italia, strumento necessario alla realizzazione del cosiddetto "Piano di Ripartenza".
L'Accordo richiama tutti gli elementi che abbiamo considerato fin qui centrali. L'affermazione della valenza dell'accordo di settembre 2018 ed il percorso di ripartenza degli impianti finalizzato a garantire il rientro di tutti i lavoratori entro l'estate del 2026.
L'accordo, oltre questi già importanti contenuti, stabilisce per i lavoratori coinvolti un’integrazione all'indennità di Cigs, retroattiva da febbraio 2024, finalizzata a garantire il 70% del "primo rigo" della retribuzione, premio e rateo di tredicesima, la massima rotazione tra lavoratori, un riconoscimento una quota una-tantum al raggiungimento dei dichiarati obiettivi produttivi del piano di ripartenza. Formalizzata inoltre la formazione, la possibilità di discutere dello smart working e altre forme di flessibilità atte a garantire un maggior bilanciamento tra vita privata e lavoro.
Infine, i numeri, che rispetto i 5200 iniziali si sono ulteriormente abbassati dopo 10 ore di trattativa. La cassa infine riguarderà 4050 lavoratori di cui 3600 a Taranto e rimanenti negli stabilimenti del nord che subiranno impatti minimi o ridotti come Genova (270) o Novi Ligure (170).
Lo sforzo della delegazione trattante è stato notevole, ma va riconosciuto ai dirigenti dell'amministrazione straordinaria la volontà di discutere punto su punto fino in fondo per trovare soluzione. Importante la presenza costante e propositiva del Ministero del Lavoro.
Per USB quello di questa giornata e nottata è un primo passo importante che deve favorire e indirizzare il processo di vendita. Dopo gli importanti elementi di garanzia numerica e produttiva ora non possono e non devono essere messi in discussione da proposte avventuriste, inconsistenti e non rispondenti al rilancio di Acciaierie D'Italia e all'esigenza che attraverso questo rilancio si determinò i presupposti per un vero e risolutivo processo di decarbonizzazione a salvaguardia di ambiente e salute di lavoratori e cittadini.
Per l'esecutivo nazionale confederale USB,
FRANCO RIZZO e SASHA COLAUTTI
congiuntamente alle RSU USB di Acciaierie D'Italia