Accordo di programma Metinvest: senza stato e bonifiche è solo fumo negli occhi. Usb: Piombino non è una vetrina per gli annunci, servono garanzie reali per lavoratori e ambiente
L’Unione Sindacale di Base prende atto della presentazione, in data 10 giugno, del progetto industriale da parte di Metinvest Adria per la realizzazione di un nuovo impianto siderurgico a Piombino, inserito nell’Accordo di Programma in costruzione con Ministero delle Imprese, Regione Toscana, Comune di Piombino e Autorità Portuale.
USB era presente alla presentazione del progetto e ha ribadito le proprie preoccupazioni e rivendicazioni, a partire dalla necessità di un coinvolgimento pubblico vero e dalla tutela concreta di chi oggi è in cassa integrazione.
Un progetto da 2,7 miliardi di euro, con produzione prevista a partire dal 2028, mentre oltre 1.300 lavoratori restano oggi sospesi in cassa integrazione, senza garanzie di continuità e in un territorio da anni abbandonato a sé stesso.
USB lo dice con chiarezza: senza un ingresso diretto dello Stato nel capitale industriale e senza una svolta concreta su bonifiche e tutela ambientale, questo accordo rischia di essere l’ennesimo spot elettorale e industriale.
Il piano parla di occupazione futura e transizione green, ma:
- non prevede garanzie vincolanti per la ricollocazione dei lavoratori oggi a casa, dagli ex-Lucchini agli appalti JSW;
- non affronta seriamente il tema delle bonifiche ambientali, essenziali per il risanamento del SIN e la salute pubblica;
- non assicura un controllo pubblico sull’uso dei fondi statali né sulla realizzazione delle opere infrastrutturali, come i 150 milioni per il porto ancora senza un progetto definito.
La storia di Piombino è già segnata da troppi piani industriali mai realizzati e da promesse evaporate nel nulla. Solo la presenza concreta e strutturale dello Stato, come attore industriale e regolatore ambientale, può impedire che anche questa operazione si trasformi nell’ennesimo fallimento annunciato.
USB chiede che l’Accordo di Programma preveda esplicitamente:
- Partecipazione pubblica diretta, tramite Invitalia o strumenti analoghi;
- Clausola di salvaguardia occupazionale per tutte le lavoratrici e i lavoratori coinvolti nel ciclo siderurgico, diretto e indiretto;
- Cronoprogramma vincolante per le bonifiche, con risorse certe e controlli ambientali trasparenti;
- Rispetto del principio di precauzione per ogni nuovo impianto, anche se elettrico, e partecipazione delle comunità locali alle valutazioni ambientali.
USB sarà presente al tavolo del 19 giugno e pretende risposte certe, non generici annunci di buona volontà.
Piombino ha già dato. È il momento dei fatti, non delle narrazioni.
USB ricorda lo sciopero generale indetto per giovedì 20 giugno contro guerra, carovita e sfruttamento, e la manifestazione nazionale del 21 giugno a Roma contro il riarmo europeo.
Abbassiamo le armi, alziamo i salari.
USB PIOMBINO
USB NAZIONALE – SETTORE INDUSTRIA