AEROPORTO FIUMICINO: SEQUESTRO PREVENTIVO MOLO D È ATTO DOVUTO PER LA SALUTE DI CHI CI LAVORA
ADESSO SI DIMETTA CHI HA AVALLATO DECISIONE RIAPERTURA
Il sequestro preventivo del molo D, riaperto il 18 maggio scorso dopo l'incendio che il 7 maggio ha devastato parte del Terminal 3 dell'aeroporto di Fiumicino, disposto dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, è valutato da USB Lavoro Privato e CUB Trasporti come un atto dovuto e un primo risultato della mobilitazione messa in piedi per la tutela della salute degli operatori aeroportuali
Infatti, sin dalla mattina del giorno della riapertura, le nostre OO/SS avevano richiesto a gran voce a tutti gli enti competenti una immediata verifica delle condizioni di salubrità dell'area. Dopo aver sbattuto contro un muro di silenzio, dinieghi e rassicurazioni senza prove, una volta constatate le condizioni impossibili in cui erano stati costretti a operare i lavoratori aeroportuali, tra l'altro registrando numerosi malori durante il servizio, avevamo formalmente chiesto di procedere con la chiusura per permetterne la necessaria e dovuta bonifica.
E' palese che questa decisione da parte dell'autorità giudiziaria riduca praticamente a zero la credibilità di coloro che hanno invece avallato la riapertura del molo D: l'Enac, Aeroporti di Roma e la stessa Asl competente. Per questo USB Lavoro Privato e CUB Trasporti chiedono le dimissioni immediate dei massimi dirigenti di tutti questi enti, a partire dal presidente di dell'Ente regolatore Vito Riggio, per finire a quelle dei responsabili dell'ASL, che hanno permesso e imposto che lavoratori di questo Paese operassero in un ambiente insalubre a danno della propria salute.
Adesso rimane il problema del Terminal 3, riaperto a poche ore dallo spegnimento delle fiamme, che tuttora soffre di condizioni molto simili a quelle denunciate per il molo D, dove tra l'altro, dall'8 maggio scorso, sono state centinaia le denunce di malori da parte dei lavoratori e utenti e di cui non possiamo che continuare a chiedere il medesimo provvedimento cautelare deciso per il molo D.
E' incredibile come a 19 giorni dal rogo manchi ancora un qualsiasi straccio di dichiarazione ufficiale e definitiva da parte delle autorità pubbliche (Asl Roma D, Arpa, Istituto Superiore di Sanità) sulle condizioni di salubrità delle aree aeroportuali adiacenti a quelle colpite dall'incendio, mentre assistiamo ancora al vergognoso gioco dello scaricabarile da parte degli enti preposti che sembrano non voler prendere una decisione.
USB Lavoro Privato e CUB Trasporti continueranno la propria battaglia a difesa della salute aeroportuale e valuteranno nella giornata di domani l'evoluzione della situazione, anche in attesa dei primi dati ufficiali sulle analisi dell'ambiente del terminal 3, senza i quali diventa necessario mettere in campo ulteriori iniziative sindacali e legali.
Nella giornata di domani USB Lavoro Privato e CUB Trasporti depositeranno alla Procura della Repubblica di Civitavecchia un esposto in merito alla situazione esistente al Terminal 3 e nelle aree adiacenti, nonché alle condizioni di precaria sicurezza a cui sono stati esposti i lavoratori dal giorno del rogo fino ad oggi.