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Agricoltura, finalmente riunito il Tavolo contro il caporalato fortemente voluto da USB. Le 6 condizioni per una lotta vera allo sfruttamento

Roma -

Annunciato il 3 settembre 2018 a Foggia, dopo l’omicidio di Soumaila Sacko e le stragi dei braccianti nel Foggiano, mercoledì 16 ottobre 2019 si è riunito per la prima volta il Tavolo operativo per il contrasto al caporalato e allo sfruttamento in agricoltura, fortemente voluto dall’Unione Sindacale di Base, che per oltre un anno ha premuto affinché l’organismo si riunisse per affrontare i gravi e molteplici problemi che affliggono il mondo del lavoro agricolo.

Il Coordinamento lavoratori agricoli USB ha salutato con soddisfazione l’avvio di un nuovo percorso e ha presentato al ministro delle Politiche Agricole e a quello del Lavoro i sei punti fondamentali per una lotta concreta contro il caporalato e per i diritti e la dignità dei lavoratori, indipendentemente dalla loro provenienza:

  1. Un codice etico pubblico per sviluppare una filiera agricola capace di garantire un lavoro dignitoso per prodotti sani

  2. Condizionare i finanziamenti comunitari della Pac al rispetto dei diritti sindacali e sociali

  3. Rafforzare i Centri per l'impiego, per combattere il reclutamento clandestino e contro il lavoro grigio

  4. Rivedere la filiera che garantisce alla GDO (Grande Distribuzione Organizzata) uno strapotere in grado di schiacciare sia i produttori agricoli che i lavoratori della terra

  5. Percorsi di inserimento abitativo con iscrizione anagrafica nel registro dei residenti e regolarizzazione degli invisibili delle campagne con rilascio dei permessi di soggiorno.

  6. Abolizione dei decreti sicurezza in quanto generatori di condizioni di illegalità.

Il coordinamento lavoratori agricoli USB ha anche esaminato la bozza di piano triennale presentata dal ministro del Lavoro, ritenendo non esaustiva l’analisi alla base del documento, che non tiene conto della complessità dell’intera filiera, riservandosi comunque di avanzare proposte in materia di contrasto allo sfruttamento, sentiti gli organi territoriali e i lavoratori.

Non si può combattere lo sfruttamento usando strategie separate e divergenti: da un lato la Rete del lavoro agricolo di qualità, dall’altro tavoli emergenziali per i braccianti confinati nei ghetti, che è solo una forma di etnicizzazione mascherata.

Il cibo è sano se chi lavora la terra non viene costretto alla fame.

Coordinamento lavoratori agricoli USB