AL VIA LA RACCOLTA DI FIRME PER IL DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE "A SOSTEGNO DEI REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE E DEI CONSUMI" ELABORATO DALLA USB
Conferenza stampa Venerdì 4 marzo – Roma, davanti al MEF, Via XX Settembre – ore 11.30
Venerdì 4 marzo partirà su tutto il territorio nazionale la raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare dal titolo “Disegno di legge a sostegno dei redditi da lavoro dipendente e dei consumi”, elaborata dall’Unione Sindacale di Base e pubblicata sulla G.U. n.27 del 3 febbraio 2011.
A Roma l’inaugurazione della campagna, con il tavolo di raccolta firme che sarà presente dalle 10.30 del 4 marzo davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze, in via XX Settembre.
Presso lo stesso tavolo, alle ore 11.30, è indetta la conferenza stampa che illustrerà i contenuti del disegno di legge, il cui principale obiettivo è quello di porsi come strumento legislativo efficace in risposta alla allarmante sperequazione economica e fiscale ormai consolidata nel nostro Paese.
Fra le linee guida del provvedimento, USB ricorda l’alleggerimento della pressione fiscale sul lavoro dipendente ed l’elevazione della tassazione dei redditi da capitale; il sostegno al reddito da lavoro dipendente attraverso specifici fondi; il sostegno agli incapienti; l’attivazione di meccanismi di partecipazione diretta dei cittadini nella lotta all’evasione fiscale; il potenziamento delle misure antiriciclaggio.
L’iniziativa è in stretta continuità con la piattaforma dello sciopero generale e generalizzato, proclamato il prossimo 11 marzo da USB insieme a Slai Cobas, CIB Unicobas e Snater, al cui centro viene posta proprio la questione del salario e del diritto al reddito, assieme ai problemi anch’essi centrali come la fine del precariato, il diritto ai contratti, la democrazia sindacale.
Secondo USB, in un quadro di crisi economica, dove l’intervento dei governi è stato esclusivamente finalizzato al sostegno delle banche e del sistema finanziario, un reale sostegno al reddito dei lavoratori dipendenti, dei precari, dei disoccupati, risulterebbe non solo una prima doverosa misura per una maggiore giustizia sociale, ma potrebbe attivare un “circolo virtuoso” per la ripresa dei consumi e dunque per rilanciare l’economia e contrastare la crisi.