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Alitalia, ancora ipocrisia: una vergogna la Cigs senza finanziamenti per l’integrazione salariale FSTA 2024

Nazionale -

La notizia arriva nello scarno resoconto, datato 21 maggio, della periodica riunione del Comitato Amministrazione FSTA, a firma dei sindacati confederali Cgil Cisl Uil Ugl. Nelle ultime tre righe, in un linguaggio piuttosto oscuro, si parla della integrazione salariale del Fondo prevista per i lavoratori Alitalia: “Per quanto riguarda le integrazioni Cigs AZ, malgrado i nostri ripetuti solleciti in occasione dell’emanazione dei decreti e successivamente nelle precedenti riunioni del comitato, l’INPS ci ha comunicato che a partire dal mese di aprile e per le sole categorie naviganti AZ, sono tuttora in attesa dei decreti di autorizzazione all’uso dei fondi a disposizione.”

Abbiamo deciso quindi di approfondire con l’INPS e sta emergendo una verità scandalosa che evidentemente qualcuno da tempo conosceva: gli stanziamenti 2024 sono esauriti! Se non sarà approvato a breve un emendamento da inserire in qualche decreto non ci saranno pagamenti per mesi!

Ricordiamo tutti la norma vergognosa, il DLGS 104/23 che ha imposto pensionamenti anticipati, riduzione del FSTA al 60% ed il tetto a 2500 euro lordi. Oggi al danno si aggiunge la beffa di scoprire che il finanziamento per l’integrazione per il 2024 non è sufficiente a pagare tutte le mensilità, in particolare per la matricola di volo. Come è possibile che si sia verificata questa cosa? Per essere chiari, stiamo dicendo che per diversi mesi si dovrà andare avanti con 1000 euro!

I sindacati confederali estensori del documento si premurano di scrivere che “porranno in essere tutte le azioni previste a tutela di tutti i lavoratori interessati”. Davvero molto buoni e premurosi...

Come pensano le OOSS che siedono nel comitato amministratore del fondo di dare immediate risposte ai lavoratori? Sapevano di questo errore? Chi ha sbagliato?

Sarebbe più degno che questi signori, tutti dipendenti attivi delle aziende che hanno acquisito i pezzi di Alitalia, si dimettessero immediatamente dal comitato visto che i loro ex colleghi dopo due anni e mezzo di ritardi nei pagamenti ora faranno la fame!

Apprendiamo tra l’altro che il fondo gode di ottima salute. Leggiamo ancora infatti che “nel monitoraggio delle spese siamo oltre quota 769 milioni di euro come deliberato non speso ed un residuo disponibile di oltre 264 mln di euro”. Allora, se è così, invece di ipocrisia e chiacchiere inutili, USB chiede che il governo autorizzi immediatamente un provvedimento straordinario di anticipo da parte del comitato FSTA, in attesa dei ristori che dovranno mettere a disposizione o qualunque altro tipo di soluzione istantanea. Non possono pagare solo i lavoratori!

Oltre al sindacato, che non ha fatto nulla per tutelare i dipendenti, il governo Meloni è direttamente responsabile di questa situazione: del sostentamento ed estensione degli ammortizzatori sociali e della piena ricollocazione dei lavoratori, anche se i ministeri stanno rimbalzando ogni responsabilità. Ieri nel presidio presso il Ministero dei Trasporti abbiamo dovuto vedere anche questo “scarica barile” arrivato a livelli mai visti prima. Ma il Presidente del Consiglio Meloni sappia che il problema dei lavoratori Alitalia è tutto suo e dei ministri del suo governo ed è perfettamente inutile che facciano a vicenda il rimpallo delle competenze. Ita Airways è pubblica al 100% deve assumere dal bacino CIGS, invece assume dal mercato e questo aggrava oggettivamente la situazione occupazionale. Peccato però che nella campagna elettorale che l’ha portata al governo, la Meloni attraverso i suoi esponenti di punta avesse promesso di mettere mano alla questione della cessione di Alitalia, opera del precedente governo Draghi fatta sotto i diktat dell’Unione Europea.

La svendita degli asset ha prodotto la frammentazione della Compagnia Alitalia in tre parti poi acquisite da Ita, Swissport ed Atitech che avrebbero dovuto assorbire i 2400 esuberi, mentre invece stanno procedendo con assunzioni discriminatorie, nello scempio di anzianità e di diritti di quei lavoratori che hanno avuto l’ardire di opporsi a tale scellerato progetto. C’è chi si è messo in testa di usare i lavoratori Alitalia come topi da esperimento, cancellando diritti a colpi di decreti passati con la fiducia, ma promettiamo con tutta la forza che non andrà a finire così come pensano.

Adesso anche il folle progetto di polverizzazione della Compagnia di bandiera potrebbe andare a sbattere contro il muro della UE. Allora sì che vedremo la frittata fatta senza rimedio! Queste vicende inchiodano alle proprie responsabilità l’intero sistema politico, industriale e sindacale inadeguato e corresponsabile.

La gravità dei fatti che stanno avvenendo ci impone di accelerare la mobilitazione.

Con le forze sindacali che si stanno opponendo indiremo al più presto una serie di appuntamenti, manifestazioni, presidi ed assemblee aperte per denunciare, ancora una volta, le pagine nere della storia di Alitalia che non sono finite.

Fiumicino, 23 maggio 2024

 USB Lavoro Privato