Alitalia: il decreto della vergogna arriva in Corte Costituzionale, martedì 25 presidio via Mazzarino
Il decreto della vergogna (art. 6 DEL d.l. 131 del 2023) il 25.3.2025 arriva in Corte Costituzionale
È evidente l’incostituzionalità dell’interpretazione autentica, varata dal governo Meloni, per silurare i ricorsi dei dipendenti AZ che non sono transitati in Ita: negare la continuità tra Alitalia e Ita è una aberrazione, che la consulta può e deve smascherare.
PRESIDIO DEI LAVORATORI ALITALIA MARTEDÌ 25.3.2025 - ORE 9,30, VIA MAZZARINO (ANGOLO VIA XXIV MAGGIO)
Cub Trasporti – Navaid – Usb indicono una: Conferenza stampa 25.3.2025 - ore 10,30 - Via Mazzarino, nei pressi della sede della corte costituzionale
La Corte Costituzionale, a cui la Dott.ssa Tiziana Orrù, Giudice del Tribunale del Lavoro di Roma, ha inviato l’art.6 del D.L. 131 del 2023, il 25.3.2025 valuterà la costituzionalità della norma con cui il Governo Meloni ha approvato una interpretazione autentica, quindi retroattiva, di una legge di 26 anni fa. L’unico scopo è quello di silurare i circa 1300 ricorsi dei lavoratori Alitalia contro il mancato trasferimento in Ita, che ha comunque visto il taglio di più di 3.000 posti di lavori.
Cub Trasporti, Navaid e Usb Lavoro Privato, in tale occasione, hanno indetto il Presidio e la Conferenza Stampa, a cui parteciperanno anche alcuni parlamentari e giuristi del lavoro, affinché si renda visibile e noto a tutti ciò che è in discussione presso la Consulta: il maldestro tentativo di avviare la demolizione di una pietra angolare del diritto del lavoro, con cui si garantisce la continuità occupazionale del personale nel passaggio delle attività da un’azienda ad un’altra.
Accadono cose e succedono fatti che non è possibile tacere: è in ballo il futuro di migliaia di dipendenti AZ e sono a rischio i diritti di tutti i lavoratori, dato che è del tutto evidente quanto accadrebbe se la norma di interpretazione autentica in discussione alla Consulta, dovesse essere legittimata: il modello di gestione della vertenza Alitalia sarebbe esportato anche in altri contesti.
Il Governo Meloni non solo non si è fatto scrupolo di tradire le promesse elettorali di rilancio di Alitalia, ma ha finalizzato il progetto di dismissione della Compagnia di Bandiera italiana e di licenziamento dei lavoratori, iniziato dal Governo Draghi che, con un colpo di mano, inserì l’art.7 nel D.L. 121 del 2021, per permettere ad ITA di acquisire “singoli beni o parti di rami d’azienda, ovvero aerei, slot, attività e tutto ciò che ritenesse funzionale al proprio Piano ma senza l’onere di assumere il personale addetto alle funzioni specifiche del settore stesso.
È necessario che la Corte Costituzionale, in nome della giustizia e dell'indipendenza del potere giudiziario, valuti attentamente quanto sopra per mettere a nudo l’inaccettabile ed incostituzionale intervento del Governo Meloni.
Cub Trasporti
Navaid
Usb Lavoro Privato