Alitalia: incontro al MdL per procedura di licenziamento collettivo
In data odierna si è tenuto, presso la sede del Ministero del Lavoro di via Flavia, l'incontro previsto dalla procedura di licenziamento collettivo riguardante i dipendenti di Alitalia Sai e Cityliner in A.S.
Erano presenti i rappresentanti del Ministero del Lavoro, dell'Azienda, di USB Lavoro Privato TA e UGL Trasporto Aereo e collegate da remoto le rappresentanze di Cgil, Cisl, Uilt Anpac e le Regioni firmatarie dell'ultimo accordo di cassa.
Le OO/SS e AP tutte hanno richiesto ulteriori ammortizzatori sociali conservativi alla luce dell'enorme numero di lavoratori coinvolti.
Parliamo di 1990 lavoratori che, in assenza di un prolungamento del sostegno al reddito, verranno licenziati il primo di novembre 2025.
USB ha chiesto con fermezza che il governo conceda un altro periodo di cassa integrazione per non abbandonare al loro destino migliaia di famiglie con un’estensione immediata di almeno due mesi per verificare le disponibilità del governo a trovare misure legislative adeguate a gestire la situazione.
USB ha respinto come inaccettabile che la politica tenti di svicolare la responsabilità dell’eventuale esito negativo della vertenza rispetto a questo tremendo massacro sociale.
USB ha anche chiesto la priorità di ricollocamento dei dipendenti del bacino Cigs rispetto ad assunzioni dal mercato soprattutto nelle aziende che hanno rilevato i rami Alitalia segnatamente riguardo Ita Aiways, Atitech e le società subentrate a Swissport nell’aeroporto di Fiumicino. È necessario inoltre che ai lavoratori di volo e di terra sia data la possibilità, attraverso il fondo di solidarietà, di mantenere in corso di validità i brevetti, abilitazioni e licenze professionali che scadranno nel 2026.
USB ha sollevato anche il problema che riguarda i lavoratori di terra attualmente impiegati in progetti a termine legati all’integrazione tra Lufthansa e Ita Airways che, se non venissero stabilizzati, rischierebbero di perdere anche gli ammortizzatori sociali concessi al personale ex Alitalia. È necessario che il governo faccia la dovuta pressione nei confronti di Ita al fine di far assumere questo ed altri gruppi di lavoratori ancora nel bacino degli esuberi.
USB ha posto all'attenzione del MdL anche la situazione del personale navigante prima in part time, che rischia di non poter accedere alla pensione in quanto la loro prestazione non raggiunge il battente minimo previsto dal regolamento del Fondo Volo ovvero il 150% dell'assegno sociale minimo.
Il MdL è apparso in difficoltà e al momento si è mostrato senza un mandato chiaro dichiarando esaurite le previsioni di legge applicabili in materia di Cigs. Il gabinetto del ministro ha espresso molta prudenza e ha parlato di impossibilità di concedere altra cassa con gli attuali strumenti di legge ma che verranno analizzate e sondate tutte le possibilità in tal senso.
Rispetto alla malaugurata possibilità che si proceda con i licenziamenti e che quindi non vi sia altro che la Naspi, USB ha richiesto che in questo caso venga concesso il massimo possibile secondo le previsioni dello statuto del Fondo. Anche su questo tema il MdL non ha dato al momento percorribilità, dobbiamo dire con argomenti poco consistenti.
La prossima convocazione al Ministero è stata sin da ora fissata al 9 settembre alle ore 11.00
Sono in gioco cose estremamente importanti, la vertenza proseguirà quindi a settembre ma fin da ora auspichiamo la massima partecipazione dei lavoratori. La vicenda Alitalia rimane emblematica della distruzione di un’azienda per volontà dei governi di ogni colore, accollata interamente al personale dichiarato in esubero. Non permetteremo che passi inosservata questa responsabilità politica continuando a rimanere a fianco dei dipendenti.
USB Lavoro Privato Roma