Alitalia – ITA, bocce ferme. Draghi intanto rilancia il turismo senza vettori italiani: un suicidio per il Paese, ottimi affari per gli altri
Nel giorno in cui Alitalia festeggia il suo 74° e più drammatico compleanno, si è appena concluso il primo confronto via web tra le parti sociali, convocato dai commissari di Alitalia in AS, al quale ha partecipato ITA rappresentata ai massimi livelli dall’AD Fabio Lazzerini.
Nella riunione abbiamo registrato la mancanza di sostanziali novità rispetto alla situazione conosciuta fino adesso: i nodi essenziali che ITA non scioglie su mantenimento occupazione - salvaguardia del perimetro, del logo, della loyalty e degli slot - dipendono dall’esito del negoziato che il Governo ha in piedi con la DG Competition e la Vestager.
Un negoziato sul quale continuiamo ad avere enormi dubbi, dato che consideriamo la discontinuità una trappola letale tramite la quale colonizzare definitivamente il trasporto aereo italiano. Il fattore tempo è un’ulteriore arma di chi non vuole il bene dei lavoratori del Trasporto Aereo per drammatizzare ulteriormente una situazione già fortemente precaria, mentre si continua a ignorare scenari e progetti diversi, peggiorando solo le cose.
Quello che non abbiamo ancora capito è se questo Governo ritenga che la tutela del patrimonio industriale e dei posti di lavoro in questo Paese, che Lazzerini ha ripetutamente detto di voler proteggere, siano elementi sufficienti per porre un limite invalicabile e quindi di inevitabile rottura con una commissione UE che continua a tutelare altri interessi.
A questa domanda dovranno rispondere non solo il premier Draghi, non solo i ministri direttamente coinvolti ma anche gli “azionisti di maggioranza” dell’attuale esecutivo, ovvero i partiti che sostengono questo Governo che saranno infatti gli obiettivi delle prossime mobilitazioni.
La riunione è stata aggiornata dai commissari che hanno proposto due ulteriori appuntamenti il 20 e 26 maggio prossimi.
Si sta affrontando la prima stagione estiva della storia italiana, così come sponsorizzata ieri dal Presidente del Consiglio Draghi, senza che un vettore nazionale sia pronto: Alitalia è strangolata dalla discriminazione sui ristori portata avanti dalla UE mentre l’altra compagnia aerea Meridiana/Airitaly con i suoi 50 anni di storia aspetta di licenziare tutti i suoi 1500 dipendenti.
Si tratta di un enorme regalo alle concorrenti, sia quelle full service (prime fra tutte Lufthansa e Air France) sia quelle low cost che già si sono predisposte a invadere con nuovi voli la prateria libera del mercato del trasporto aereo italiano, il terzo in Europa. Un suicidio economico e politico per l’Italia e per il turismo nazionale, un capolavoro per la burocrazia di Bruxelles e ottimi affari per determinati interessi economici egemoni nel vecchio continente.
Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato – Trasporto Aereo
5 maggio 2021