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Alitalia/Ita, esplode la rabbia dei lavoratori: la polizia vieta il corteo dopo il presidio al Mise

Nazionale -

Durante il presidio di fronte al MISE i lavoratori alitalia hanno espresso la necessità di muoversi in corteo, ma i funzionari di polizia presenti sul posto hanno impedito ai lavoratori di partire in corteo. Denunciamo questo ennesimo atto repressivo nei confronti dei lavoratori.

Il resoconto dell’ennesimo round di incontri tra gli esponenti del “Governo dei Migliori”, i ministri Franco, Giorgetti e Giovannini, e la Commissaria UE alla concorrenza Vestager ha fatto cadere anche l’ultimo penoso velo sull’ignobile messinscena che si sta mettendo in atto nelle stanze di Bruxelles ai danni del mercato del trasporto aereo italiano e a favore degli interessi di altri Paesi.

Ciò che appare ancora incerto è se il governo italiano faccia finta di non capirlo oppure sia proprio complice a tutto tondo, ma giorno dopo giorno il dubbio lascia il posto alla certezza che ci sia una precisa volontà all’interno dell’attuale maggioranza di prendere due piccioni con una fava: far fallire la prima grande nazionalizzazione in Italia e mantenere inalterati gli equilibri di potere che permettono a molti Paesi di depredare da 20 anni il quarto mercato del trasporto aereo europeo.

L’interferenza della UE ha già un grave precedente: nel dicembre 2000 la Corte di Giustizia europea annullò la decisione di Bruxelles per aiuti di stato sul piano di ricapitalizzazione di Alitalia del 1996 fatto dal governo Prodi e messo in atto dall’allora AD Domenico Cempella. Lo stesso Cempella commentò che “la commissione UE viene vista da noi come una fonte intoccabile di diritto e di giustizia mentre è un soggetto come tanti che tiene conto degli interessi economici”.

Oggi la storia si ripete. Infatti, mentre la Vestager tiene al tavolo il governo italiano, Ryanair, Easyjet, Volotea lanciano le campagne estive di forte ripresa delle rotte, con Alitalia ferma al palo; un disastro industriale che pesa ogni giorno di più. Eppure, alle quotazioni di ieri, con i 3 miliardi previsti si può acquisire il 46,5% di tutto il gruppo Lufthansa oppure più di tutto il gruppo AF-Klm, mentre i nostri ministri con quegli stessi soldi stanno permettendo di fare letteralmente a pezzi la nostra compagnia e licenziare 7000 persone!

A far comprendere il contesto, serve ricordare come la stessa UE continui a concedere micro-assensi per l’ennesima tranche dei ristori ad Alitalia in AS, 23,7 milioni a fronte dei 77 ancora da elargire, contro i 25 miliardi già garantiti e ampiamente intascati dalla concorrenza.

Per l’ennesima volta non possiamo che ribadire che la discontinuità è la trappola mortale dalla quale si deve uscire subito, interrompendo immediatamente l’ignobile messinscena con la Vestager e decidendo quali delle strade alternative si debbano prendere per riappropriarsi di un asset industriale strategico per lo sviluppo, il rilancio e nuova occupazione. Altro che esuberi!

Su queste parole d’ordine, USB insieme a Cub e Acc, ha convocato i lavoratori Alitalia davanti al MISE martedì 30 marzo dalle 9.30, per una giornata che deve riportare tra i lavoratori e lontano da Bruxelles la discussione sul futuro di Alitalia ma anche di tutto il trasporto aereo.

Martedì 30 marzo, in concomitanza con la manifestazione al Mise, si terrà un presidio presso l’aeroporto di Linate, zona arrivi, dalle 11.00 alle 13.00.

A questa giornata di lotta invitiamo a partecipare tutte le forze politiche, istituzionali e sindacali che non condividono l’inaccettabile approccio del Governo.

Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato – Trasporto Aereo

27 marzo 2021