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Aperte le procedure di licenziamento collettivo del personale Alitalia. USB: è questo il grande successo della vendita di ITA?

Roma -

Lunedì 8 luglio la nostra Organizzazione Sindacale ha ricevuto la comunicazione dell’apertura delle procedure di licenziamento collettivo di Alitalia. L’azienda ha anticipato i tempi, lasciando un ampio margine rispetto alla fine della CIGS prevista il 31 ottobre prossimo, rilanciando di fatto la questione che vede 2300 lavoratori messi fuori dal ciclo produttivo, senza avere alcun requisito pensionistico.

Mentre Lufthansa entra a prendersi il 41% del pacchetto azionario di Ita Airways, il management della compagnia continua sistematicamente ad assumere dal mercato e a mettere paletti alle assunzioni dei lavoratori dal bacino di cassa integrazione: assistiamo, così, alla fase finale dello scempio occupazionale di quello che una volta era il vettore italiano riconosciuto nel mondo.

Alitalia, oramai trasformata nella compagnia minore e ancillare del gruppo tedesco a cui si riduce Ita, ha ceduto buona parte della fetta di mercato che copriva in Italia a Ryanair e ad altre aziende low cost. Lufthansa, quindi, avrà ritorno dall’investimento fatto andando a scalzare gli interessi del nostro Paese nel Trasporto Aereo europeo e globale, lasciando ai contribuenti italiani il fardello di dipendenti da ricollocare: un bello scambio tutto a vantaggio della compagnia tedesca.

 Che cosa hanno fatto di male questi lavoratori per essere scartati ce lo ha spiegato il presidente Turicchi, nella conferenza stampa di annuncio dell’intesa: hanno osato chiedere il diritto ad aver riconosciuta la continuità lavorativa. Peccato che a centinaia tra i dipendenti, non sia stata nemmeno proposta l’assunzione.

Vedremo come la Corte Costituzionale, chiamata a decidere in uno dei tanti ricorsi dei lavoratori, valuterà l’intera operazione. USB, prevedendo da mesi un simile scenario, chiede in ogni sede istituzionale il prolungamento della CIGS e criteri di assunzione trasparenti e non discriminatorie nelle tre aziende che hanno rilevato i rami di Alitalia: Ita Airways, Swissport e Atitech.

Rimaniamo in attesa di una convocazione per discutere delle procedure, ma tutti i dipendenti sono chiamati a difendere il loro lavoro e la dignità, a dispetto di chi ha orchestrato un’operazione piena di ombre.

USB Lavoro Privato