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ArcelorMittal, dal Consiglio di Stato una sentenza politica. Serve una decisione che possa tenere insieme salute e lavoro

Taranto -

La sentenza con cui il Consiglio di Stato annulla la decisione del Tar di Lecce e quindi l’ordinanza con cui il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci ordinava lo spegnimento dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico Arcelor Mittal, è una sentenza politica. O meglio una sentenza che permette alla politica di avere altro tempo a disposizione per fare quello che avrebbe dovuto fare da tanto ormai: decidere su una questione scottante, ma che deve essere definita trovando la strada per tenere insieme salute e lavoro.

Per il Consiglio di Stato evidentemente non ci sono abbastanza elementi per poter decidere di interrompere l’attività produttiva, così come viene condotta ora, senza rispetto per la salute intanto dei lavoratori, primi esposti alle emissioni inquinanti, e della cittadinanza. Viene così consentita ancora una volta la produzione, in nome del profitto, sulla pelle della comunità.

Ci duole notare che la recentissima condanna in primo grado, nell’ambito del processo Ambiente Svenduto, come l’avvio della nuova inchiesta che vede coinvolto l’ex procuratore di Taranto Capristo, sembrano non aver generato alcuna consapevolezza sui concreti rischi per la salute e sulle precarie condizioni di lavoro in fabbrica, quantomeno in determinati ambienti. Un modus operandi che si conferma anacronistico e del tutto improduttivo, che non tiene in minima considerazione la dimensione umana e la sua dignità.

Questa sentenza non può che essere letta come l’ennesimo appello alla politica perché non perda altro tempo e semplicemente decida. Si riunisca immediatamente il nuovo Cda e prenda di petto la situazione una volta per tutte.  La soluzione esiste: è quella da noi invocata da tanto ormai, e oggi condivisa da più parti; un accordo di programma che sia il frutto di un confronto serio e puntuale tra tutti i soggetti interessati, perché si possa finalmente parlare di riconversione economica, ma ancor etica e morale.

 

USB Taranto