AREA STAMPA

Dipartimento Comunicazione

Tel./Phone:
(+39) 3456712454

Fax:
(+39) 06 54070448

e-mail:
areastampa@usb.it

Roma, via dell'Aeroporto 129

Argomento:

ASP Bologna, USB denuncia ma il silenzio intorno alle strutture per anziani è assordante

Bologna -

 

 

Una vera e propria emergenza sanitaria quella che si sta verificando nelle strutture per anziani dell'ASP Città di Bologna, con contagi che coinvolgono utenti e operatori e decessi di pazienti che aumentano di giorno in giorno.

Approssimazione, improvvisazione, sottovalutazione da parte della direzione dell'ASP del rischio contagio. Disorganizzazione degli spazi comuni con conseguente promiscuità, discutibili e pericolose divisioni dello stesso reparto contaminato in zona rossa e bianca, disponibilità e distribuzione inadeguata ed insufficiente di DPI. Ancora oggi la direzione da disposizioni agli operatori di riutilizzare le mascherine, con conseguente rischio di ulteriore diffusione del contagio e pericolo per la salute di ospiti e operatori, mancanza di protocolli, informazione e formazione del personale adeguati, indicazioni verbali contraddittorie da parte della dirigenza e del medico competente, sanificazione degli ambienti insufficiente, pressioni sugli operatori per tacere l'aggravarsi e il dilagare del contagio.

 

Questa situazione dimostra la totale inadeguatezza della dirigenza di ASP città Bologna che non è stata in grado di mettere in campo misure per contrastare il dilagare del contagio COVID19, ma anche le responsabilità politiche della Regione che continua a non intervenire sulle strutture RSA regionali, sia pubbliche che private, che hanno dimostrato l'incapacità gestionale per commissariarle e mettere in sicurezza operatori e pazienti subito e pianificare l'attività di queste strutture indispensabili a partire dall'assunzione straordinaria di personale a tempo indeterminato e la messa a disposizione di DPI adeguati.

Come USB abbiamo fatto esposti alla Procura, segnalazioni alla Regione, Comune, Servizio Protezione dell'AUSL, ai NAS, all'Ispettorato Territoriale del Lavoro e proseguiremo a fino a che non saranno messi in sicurezza operatori e pazienti.