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Argomento:

"…ASPETTANDO CHE TORNI…" NOTTE BIANCA PER LA DEMOCRAZIA NEI LUOGHI DI LAVORO, 12/16 SETTEMBRE 2014

Roma -

Tra il 12 e il 16 settembre l’Unione Sindacale di Base organizzerà nelle principali città italiane “…ASPETTANDO CHE TORNI…”, Notte Bianca per la Democrazia nei Luoghi di Lavoro, a cui sono stati invitati a portare il proprio contributo artisti, giuristi, costituzionalisti, parlamentari, sindacalisti, ma soprattutto lavoratrici e lavoratori, in attesa che la Magistratura e il Parlamento contribuiscano a restituire la speranza di poter vivere in democrazia nei luoghi di lavoro del nostro Paese. Questi i primi appuntamenti confermati:

Roma – 15 settembre

Torino – 14 settembre

Padova – 16 settembre

Napoli – 15 settembre

Taranto – 13 settembre

Reggio Calabria – 15 settembre

Altre iniziative sono in corso di organizzazione in tutto il paese, a cominciare dalla Lombardia

 

Il 16 settembre, presso il Tribunale di Roma, prenderà infatti avvio la causa promossa dall’USB contro l’accordo siglato il 10 gennaio scorso tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil, mirato ad  escludere dalla rappresentanza il sindacalismo conflittuale. Quattro soggetti privati hanno così inteso  determinare  nuove regole sulla rappresentanza, di fatto sostituendosi al Parlamento e definendo essi stessi le modalità di applicazione dell’articolo 39 della Costituzione Italiana, nonostante in Parlamento siano state presentate numerose Proposte di Legge in materia ed il Senato abbia già iniziato ad esaminarle in Commissione Lavoro.

 

Quel poco di democrazia oggi esistente nei luoghi di lavoro diverrebbe appannaggio dei soli sottoscrittori del cosiddetto Testo Unico, la partecipazione alla elezione delle Rappresentanze Sindacali Unitarie verrebbe preclusa alle organizzazioni sindacali che non abbiano aderito all’accordo del 10 gennaio, arrivando a prevedere sanzioni nei confronti di chi osi scioperare od opporsi in qualsiasi modo in azienda agli accordi sottoscritti.

 

Con il ricorso presentato al Tribunale di Roma l’USB chiede alla Magistratura di impedire che ciò avvenga e, in ossequio al dettato Costituzionale, chiede al Parlamento che sia varata una legge democratica e pluralista sulla rappresentanza e rappresentatività sindacale, valida per tutto il settore privato, in analogia con quanto già avviene nel mondo del lavoro pubblico.